Taglio alle pensioni d’oro e blocco della perequazione: avviati i ricorsi

Pensioni 2018: il punto Cupla sulle riforme del sistema previdenziale

L’Inps ha emanato la circolare n.62/2019 con oggetto la riduzione dei trattamenti pensionistici di importo complessivamente superiore a 100.000 euro su base annua, come stabilito dall’art. 1, commi da 261 a 268, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di bilancio 2019). Con la circolare in oggetto sono state fornite le istruzioni contabili e le variazioni al piano dei conti.

A decorrere dal 1° gennaio 2019 e per la durata di 5 anni i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici. La riduzione dei trattamenti pensionistici di importo superiore ai 100.000 euro lordi per la durata di cinque anni scatterà a giugno.

I ricorsi di FEDERSPEV, CONFEDIR e FORUM NAZIONALE DEI PENSIONATI

Il Segretario Generale di Confedir, Michele Poerio, ha dichiarato: “Sulle pensioni di maggiore importo tornano, dunque, i taglieggiamenti”, ancora peggiorativi rispetto alle decurtazioni precedenti. Di fronte a questa ingiustizia la FEDERSPEV, CONFEDIR e FORUM NAZIONALE DEI PENSIONATI, si sono attivate e stanno promuovendo i ricorsi alle Corte dei Conti per gli ex dipendenti pubblici ed ai Tribunali ordinari del Lavoro per gli ex dipendenti privati. 

Tagli alle “pensioni d’oro” e blocco della perequazione

Le azioni legali non riguardano solo i tagli alle pensioni più elevate , ma anche il parziale blocco della perequazione  che penalizza pesantemente le pensioni medio basse. “Si tratta di provvedimenti di gravità e misura inaudita, certamente anticostituzionali per lesione dei principi di cui agli artt. 3, 36, 38, 53 della Costituzione vigente e che si fanno beffa di decine di sentenze della Corte Costituzionale in materia”, ha sottolineato Poerio.

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