Scuola, per l’imminente riapertura sono migliaia le richieste di esonero!

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Ieri è stato il primo giorno di apertura delle scuole con le riunioni – in presenza o a distanza – dei docenti, i consigli di istituto e le indicazioni agli studenti di come sarà l’anno scolastico a venire. Sono cominciati anche i corsi per i referenti Covid che ogni scuola deve nominare e formare. Qualche istituto ha già dato inizio ai corsi di recupero: questi partiranno nei prossimi giorni e le scuole superiori hanno scelto per lo più di farli online, visto che le aule non sono pronte dovunque.

Ritardi in Veneto e a Roma!

Come riferisce il sito del Corriere della Sera, in Veneto e nel Lazio c’è stata una falsa partenza. In Veneto ha aperto solo una struttura su tre: le istruzioni e le regole sono arrivate troppo sotto il primo settembre. A Roma, i sindacati denunciano molta confusione nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, dove mancano aule e segnaletica a terra.

Non disfarsi dei vecchi banchi!

Nel frattempo, sempre a Roma, la sindaca Virginia Raggi, in visita con la ministra Lucia Azzolina al liceo Augusto, ha chiesto ai presidi di non disfarsi dei vecchi banchi a due posti: verranno messi in magazzini per poterli poi «riutilizzare in un secondo momento quando avremo lasciato il Covid alle spalle».

I «lavoratori fragili»!

Quanto ai presidi, essi attendono ancora indicazioni su come trattare le richieste di esonero dei cosiddetti lavoratori fragili, di quegli insegnanti o operatori ausiliari, cioè, che per motivi di salute richiedono di non dover tornare a scuola. L’Istituto superiore di Sanità sta preparando un documento con le regole da seguire. Non è sufficienteavere 55 anni per ottenere l’esonero. Il lavoratore dovrà dimostrare di essere affetto da una «patologia a scarso compenso clinico», tipo malattie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche o a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche.

Smartworking o mansioni speciali!

Ovviamente sarà compito dell’INAIL certificare questa «fragilità». Secondo la gravità e il tipo di malattia potrà stabilire se bisogna ricorrere all’esonero o se basta che il preside modifichi le condizioni di lavoro, con lo smartworking, o con mansioni che non comportino il contatto diretto con gli studenti, come prevede la cosiddetta «sorveglianza speciale».

Migliaia le richieste di esonero!

Nel frattempo  l’incontro con i sindacati per discutere dell’argomento è stato rinviato. «Abbiamo reiteratamente richiesto chiarimenti sulla gestione dei cosiddetti lavoratori fragili è necessario sapere quanto prima come gestirli», reclama il presidente dell’Associazione Presidi Antonello Giannelli. Ma intanto alle scuole sono pervenute migliaia di richieste, in Veneto, Toscana, Liguria e Campania.

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