Riforma delle pensioni: l’analisi di Giuseppe Pennisi

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Riforma delle pensioni 2018. L’economista Giuseppe Pennisi ha parlato di pensioni e di riforme del sistema previdenziale in un articolo pubblicato su le formiche.net. Come ogni inizio di legislatura viene affrontato il tema degli interventi da realizzare in ambito previdenziale e si tenta di individuare i settori dai quali recuperare le risorse necessarie. Secondo Pennisi la riforma delle pensioni non è tra gli argomenti più urgenti di cui dovrebbe occuparsi il nuovo governo. Il vero allarme è sui conti pubblici. L’economista ha ricordato che le riforme del sistema pensionistico attuate, a partire dal 1992, sono state 22 ed ha sottolineato che nessun Paese è in grado di reggere economicamente ad una tale frequenza di riforme, in quanto l’incertezza che ne scaturisce produce conseguenze negative sugli agenti economici e conseguentemente, sulla produttività.

Riforma delle pensioni: gli interventi possibili secondo Giuseppe Pennisi.

L’economista Giuseppe Pennisi ha elencato alcuni aspetti del sistema previdenziale italiano sui quali si potrebbero prendere dei provvedimenti. Uno di essi è quello dei vitalizi dei parlamentari. Per l’economista, però, è necessario agire con prudenza, affrontando l’argomento non facendosi coinvolgere in misure a carattere retroattivo, che potrebbero essere giudicate incostituzionali. Per Pennisi è indubbio che vi siano delle misure, come la legge Fornero che necessitino di ritocchi in quanto, nello specifico, essendo stata ideata in maniera rapida per fare fronte alla drammatica situazione economica, presenta delle imperfezioni che hanno provocato “risultati discutibili”.

Ma una riforma che potrebbe risolvere molti problemi del sistema previdenziale, secondo Pennisi, è quella della separazione contabile della previdenza e dell’assistenza. Agendo in questo modo si noterebbe immediatamente che il sistema è in equilibrio, in quanto l’incidenza della spesa previdenziale sul PIL risulta al 14%, cifra inferiore alla media degli altri paesi europei. La spesa assistenziale, invece, necessita un urgente riordino e di una razionalizzazione dalla quale potrebbero scaturire anche risparmi.

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