Riforma delle pensioni 2019, l’analisi di Cesare Damiano

Pensioni 2018: l'analisi di Cesare Damiano

“Che fine hanno fatto Quota 100 e il Reddito di cittadinanza?”, si chiede l’ex ministro del lavoro Cesare Damiano dopo aver letto il testo definitivo del DDL Bilancio all’esame delle Camere.  L’esclusione di Quota 100 e del Reddito di cittadinanza dalla Legge di Bilancio 2019 ha spinto il dirigente del Partito democratico ad esternare alcune riflessioni.

Riforma delle pensioni 2019: per Cesare Damiano i conti non tornano.

Damiano ha analizzato le riforme proposte dal nuovo Governo in materia di previdenza ed ha commentato le ultime dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini. “Nonostante questa situazione precaria, che sta già creando delusione e contestazioni da parte dei cittadini che avevano immaginato che queste promesse elettorali del Governo gialloverde fossero già in vigore o almeno a portata di mano, stupiscono i continui rilanci nelle dichiarazioni degli esponenti della maggioranza. Salvini si è spinto addirittura a promettere che si andrà in pensione nel 2019 con 41 anni di contributi, anche se gradualmente con le finestre trimestrali”, ha affermato.

L’esponente dem, dati alla mano, sostiene che i conti non tornino:”Lo ribadiamo: i vecchi conti di Inps e Ragioneria richiedevano 6 miliardi per Quota 100 e altri 6 per i 41 anni. Ci risulta che nella legge di Bilancio, per le pensioni, ci siano 6,7 miliardi. Un’altra delusione in arrivo? A meno che i conti di Inps e Ragioneria siano nel frattempo cambiati”, ha concluso.

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