Reddito di Cittadinanza, la Meloni ne conferma l’abolizione nel 2024

Da qualche giorno una raccomandazione dell’UE ha esortato gli Stati membri a introdurre un reddito minimo. Si tratta di un invito che per quanto riguarda l’Italia va in controtendenza con quanto ha deciso il governo Meloni per quello che riguarda il Reddito di Cittadinanza. In effetti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha più volte annunciato di voler abolire il sussidio dal 2024 e di recente è tornata a parlare della sua decisione. Stando alla raccomandazione dell’UE, gli stati membri dovrebbero introdurre un reddito minimo adeguato con l’obiettivo di combattere la povertà e l’esclusione sociale.

Nessun passo indietro della Meloni!

Nello specifico, come riporta il sito I-dome.com, il Consiglio raccomanda di integrare un adeguato sostegno al reddito con sussidi di reddito minimo e altre prestazioni monetarie e in natura di accompagnamento e dando accesso ai servizi abilitanti ed essenziali. Dal canto suo Giorgia Meloni ha da poco confermato la sua intenzione di abolire il Reddito di cittadinanza a partire dal 2024: “Dalla fine di quest’anno chi può lavorare lavora”. Dunque, la Presidente del Consiglio non vuole fare alcun passo indietro nonostante la raccomandazione dell’UE,

A tale proposito la Premier ha dichiarato che “verrà fatto tutto il possibile per mettere queste persone nella condizione di poter lavorare, favorendo la crescita e incentivando le nuove assunzioni”, e ha risposto a coloro che hanno criticato il governo per la decisione presa: “Ho sentito dire da percettori del Reddito che ‘La Meloni vuole mandarmi a rubare’. Ebbene, tra il RdC e rubare c’è prima l’opzione di andare a lavorare”. Resta da capire dove e come.

Nuove misure?

Contestualmente all’abolizione del Reddito di Cittadinanza, il governo ha intenzione di proseguire su due assi: da un lato, fare in modo che coloro che perdono il Reddito perché sono nella condizione di poter lavorare possano trovare un nuovo impiego il prima possibile; dall’altro, pensare a una nuova misura di sostegno alla povertà per le persone fragili, le quali con la fine del RdC resteranno senza alcuna tutela.

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