Pensioni, verso la diminuzione dei coefficienti di trasformazione! Tutte le ultime novità

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Il nuovo regolamento, emesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione col Ministero dell’Economia e delle Finanze, prevede un ricalcolo dei coefficienti di trasformazione delle pensioni decisamente più sfavorevole per il calcolo della quota contributiva per quanto riguarda i pensionamenti per le annate 2021 e 2022. Lo afferma il sito web de Il Giornale.

Secondo la legge Dini, il totale annuo delle pensioni viene calcolato moltiplicando il montante contributivo, cioè la somma dei versamenti effettuati durante la carriera lavorativa per un coefficiente che si incrementa col tempo, favorendo così quanti vanno in pensione in età avanzata (“coefficiente di trasformazione”). Tale coefficiente, quindi, muta sulla base dell’età in cui il lavoratore, che ha raggiunto i requisiti di pensionamento, abbandona l’attività lavorativa. Più è alta, più aumenta il valore del primo termine.

I coefficienti di trasformazione

I coefficienti di trasformazione, che si basano sul calcolo delle aspettative di vita dei contribuenti – e al momento della loro introduzione con la legge Dini avevano un sistema di ricalcolo decennale – vengono ora rivalutati ogni due anni a partire dal 2019. I requisiti richiesti per il pensionamento, comunque, non saranno sottoposti a ricalcolo fino alla fine del prossimo 2022, dato che l’Istat non ha rilevato alcun elemento in grado di dimostrare un aumento della speranza di vita. Ciononostante, i coefficienti saranno diminuiti.

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