Pensioni, l’idea di un contributo di solidarietà per 3 anni

Pensioni: con la quota 100 possibili decurtazioni a danno di docenti e Ata

Pensioni e contributo di solidarietà, le ultime news. Il governo M5s-Lega vorrebbe attivare fin dal 2019 la possibilità di andare in pensione a 64 anni di età con 36 anni di contribuzione (la cosiddetta quota 100), e così superare la legge Fornero. E’ la promessa centrale della campagna elettorale, ma rimane il nodo delle coperture necessarie. Non solo.

In queste ore si torna a parlare di una sforbiciata alle pensioni più alte non per introdurre una nuova tassa o per fare operazioni di immagine, ma per raccogliere le risorse sufficienti a finanziare la creazione di nuovi posti di lavoro.

Taglio alle pensioni più alte per creare nuovi posti di lavoro.

E’ l’idea di Alberto Brambilla, esperto di previdenza della Lega ed ex sottosegretario al Welfare del Carroccio, nonché presidente del Centro Studi Itinerari presidenziali. Brambilla, intervistato oggi dal quotidiano La Stampa, ha spiegato che probabilmente si arriverà al contributo di solidarietà.

Quale soluzione Brambilla immagina per le pensioni d’oro: ricalcolo contributivo o contributo di solidarietà? Si sta ragionando conti alla mano, risponde l’esperto di previdenza del Carroccio. Si è partiti dalla posizione espressa in campagna elettorale dal M5s che proponeva di ricalcolare gli assegni dai 4 mila euro netti in su. Ma probabilmente si arriverà al contributo di solidarietà. Perché?

Innanzitutto per una questione legata alle modalità di calcolo, visto che la gran parte degli interessati sono dipendenti pubblici, per i quali non ci sono i dati sui contributi versati, e per il fatto che tante persone (circa il 40%) che sono andate in pensione oltre i 65 anni hanno lasciato il lavoro quasi con i requisiti di oggi, per cui è difficile andarli a toccare.

Brambilla spiega poi come potrebbe funzionare questo sistema. Sarà un contributo di 3 anni. E per non essere rimbeccati nuovamente dalla Corte costituzionale dovrà essere temporaneo, ragionevole, progressivo e proporzionale. Toccherà alla politica stabilire dove mettere l’asticella. Ma comunque, anche fosse messa su pensioni che valgono 4 volte il minimo, ovvero 2 mila euro lordi, per poi salire il prelievo partirebbe da 5-7 euro/mese.

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