Pensioni: il riconoscimento dei diritti inespressi

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Lo Spi Cgil ha messo in luce un aspetto poco conosciuto delle dinamiche previdenziali: i diritti inespressi, ossia i  diritti previdenziali che non sono riconosciuti automaticamente dall’Inps e per i quali è necessario fare una specifica richiesta. Chiedendo il riconoscimento di tali diritti sarà possibile vedere aumentare l’importo del proprio assegno previdenziale.

Un tipico esempio è quello di alcuni pensionati hanno lavorato dopo il pensionamento versando i contributi, oppure nel caso di mancato conteggio di tutti i contributi sulla pensione. In questo caso, a determinate condizioni previste dalla legge, il pensionato può ottenere un aumento della sua pensione. I diritti inespressi hanno una natura variegata.

Diritti inespressi di carattere reddituale e familiare

I pensionati che hanno un importo lordo di pensione inferiore a 1000 euro mensili , a determinate condizioni previste dalla legge, possono ottenere degli aumenti legati a maggiorazioni di carattere sociale ed assistenziale. I pensionati che fanno parte di un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore ai parametri previsti dalla legge possono ottenere un aumento per liquidazione degli assegni al nucleo familiare.

Nel caso in cui nel nucleo familiare uno dei componenti sia invalido al 100% l’importo degli assegni al nucleo familiare ed i limiti di reddito per averne diritto sono più elevati. Inoltre nel caso di pensionati soli con pensione di reversibilità il diritto può esserci anche nel caso in cui il nucleo sia composto solo dal pensionato stesso.

Assegni al nucleo familiare

Gli assegni al nucleo familiare sono applicabili solo sulle pensioni derivanti da lavoro dipendente. Per i titolari di pensioni derivanti da lavoro autonomo spettano gli assegni familiari che hanno come ulteriore condizione quella del cosiddetto “carico familiare”.

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