Pensioni, con Draghi addio a Quota 100!

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Anche se nel programma letto alla Camera Mario Draghi non ha fatto cenni alla riforma delle pensioni, tutti gli osservatori sanno bene che il nuovo Governo non potrà esimersi dal mettere mano a questo dossier. La previdenza – vista la crisi economica e lo stato attuale dei conti pubblici – è uno dei nodi che il nuovo esecutivo dovrà impegnarsi a sciogliere.

Come spiega il sito del Corriere della Sera, questa non sarà impresa semplice, sia per le divergenze tra le forze politiche che appoggiano Draghi, sia per certe scadenze che non possono essere saltate. La prima di esse è il termine di Quota 100, la cui fase sperimentale triennale si chiuderà a fine dicembre 2021, lasciando i lavoratori che vorranno andare in pensione con uno sconcertante scalone, da 62 a 67 anni. La fine di Quota 100 è comunque data per scontata.

La fine di Quota 100!

Tuttavia bisogna evitare il famigerato «scalone» che costringerebbe i lavoratori a un passo dall’agognata ritirata dal lavoro a rimandare i progetti pensionistici di cinque anni. In effetti, una trappola anche per il Governo, che per quanto «tecnico» non può esimersi dall’intervenire. Anche perché la richiesta dei sindacati di trovare un’alternativa dopo la fine di Quota 100, è stata pressante fin dal primo incontro con il nuovo ministro del lavoro, Andrea Orlando.

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