Pensioni anticipate: i chiarimenti su Opzione donna

Cumulo gratuito per i professionisti: le ragioni della mancata attivazione

Il decreto legge con il quale sono stati introdotti il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 ha confermato Opzione donna, misura per le pensioni anticipate riservata alle lavoratrici. I requisiti ed i dettagli della misura sono stati illustrati in un post da Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, la quale ha specificato che non è stata ancora resa pubblica la nota tecnica che è parte integrante del decreto stesso.

“Fonti parlamentari consultate in merito, hanno confermato che il provvedimento inserito per l’Opzione Donna, fa riferimento alle condizioni operative della Legge che è inserita nel nostro ordinamento dall’anno 2004 (L.243 art.1 Comma 9) e successive modifiche e dunque, queste sono le condizioni per l’esercizio salvo che, durante il successivo passaggio parlamentare, non siano apportate ulteriori specifiche e/o modifiche”, ha chiarito Armiliato.

Opzione donna 2019

“Possono dunque accedere alla misura dell’Opzione Donna: coloro che al 31.12.2018 hanno compiuto 58 anni se lavoratrici private e del pubblico impiego e 59 anni se autonome; coloro che hanno maturato entro il 31.12.2018 35 anni di contribuzione, precisamente 34 anni 11 mesi e 16 giorni ovvero 1820 settimane effettive cioè al netto dei contributi figurativi (quelli per malattia e disoccupazione non contano) mentre contano quelli da mobilità o cassa integrazione, nonché quelli relativi al periodo di maternità”, ha precisato l’amministratrice del CODS.

Ed inoltre:”Per ricevere la prima erogazione dell’assegno pensionistico si devono attendere ulteriori 12 e 18 mesi rispettivamente per le lavoratrici del settore privato/pubblico e per le autonome, a partire dal raggiungimento dei requisiti suddetti. Durante il periodo di attesa (12/18 mesi) comunemente chiamato finestra, è consentito continuare a lavorare. La finestra si chiude al raggiungimento dei requisiti e si riapre dopo 12/18mesi”.

Il metodo di calcolo è quello contributivo

“Il metodo di calcolo dell’assegno mensile di pensione applicato è quello contributivo che determina, rispetto al calcolo retributivo e/o misto vigenti per altre forme pensionistiche, una differenza media attestata intorno al 35%”, ha sottolineato Armiliato.

Per le pensioni anticipate in regime di Opzione donna “è negata la facoltà di cumulo gratuito dei contributi versati in casse previdenziali diverse da Ago che ne liquida la prestazione tuttavia, è possibile cumulare quanto versato a mezzo di ricongiunzione onerosa”. “Una volta ottenuto il beneficio della quiescenza con OD, tale beneficio non si esaurisce poiché Il diritto alla pensione è un diritto soggettivo pubblico riconosciuto a tutti i lavoratori e garantito dalla Costituzione secondo la formula contenuta nell’art. 38, secondo comma”, ha chiarito l’amministratrice del CODS .

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