Pensioni 2018: il punto Cupla sulle riforme del sistema previdenziale

Pensioni 2018: il punto Cupla sulle riforme del sistema previdenziale

Pensionati del lavoro autonomo (CUPLA): l’appello in vista delle elezioni. Si è tenuto un incontro del Cupla, il Comitato nazionale dei pensionati del lavoro autonomo, coordinato da CNA Pensionati e composto da Anap Confartigianato, Associazione pensionati Cia, 50&più Confcommercio, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Fnpa Casartigiani, Anpa pensionati Confagricoltura, al termine del quale è stato presentato un manifesto rivolto alle forze politiche, sotto forme di appello, affinché portino avanti il loro impegno sulle pensioni ed il lavoro dopo le elezioni.
Per il Coordinatore Cupla di turno, Giovanni Giungi, sono necessarie misure decise per una ripresa stabile dell’attività economica e produttiva ed è indispensabile porre le basi per rimediare alla perdita di valore dei trattamenti pensionistici rispetto al costo della vita effettivo. Per Cupla il prossimo Governo non dovrà trascurare le problematiche di oltre 16 milioni di pensionati ed anziani e sottovalutare il contributo che possono dare quest’ultimi per uno sviluppo equilibrato e la ripresa dei consumi.

Riforma delle pensioni 2018: le richieste del Cupla.

Nel manifesto di Cupla viene messo in evidenza che la popolazionecon oltre 64 anni in Italia
supera ormai i 13,5 milioni e che nel 2032 gli anziani saranno oltre il 28,2% della popolazione totale. Sono 4,5 milioni, su oltre 16 milioni, segnala Cupla, i pensionati del lavoro autonomo con una pensione mensile lorda che non supera, in media, i 774 €.

Per Cupla è necessario un intervento mirato rivolto alle fasce più fragili e bisognose di un sostegno al reddito pensionistico. Sono ritenuti provvedimenti apprezzabili da incoraggiare ed incrementare per Cupla, inoltre: l’allargamento delle maglie della flessibilità pensionistica per i lavori più gravosi ed usuranti, detrazioni maggiori per chi affronta spese nella dimensione della medicina domiciliare e di prossimità, di garantire la presa in carico dei pazienti pre o post acuzie e di consentire un accesso universalistico alle cure, adeguati fondi per i caregivers, nonchè risorse certe per permettere alle reti socio-sanitarie e dell’assistenza di funzionare adeguatamente.

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