Pensione, come andarci in anticipo a partire dal 2022

Quota 103: i termini e le modalità di presentazione delle domande!

Il problema pensioni è sempre al centro del dibattito politico, soprattutto alla luce della riforma del sistema previdenziale che sarà necessaria dopo la fine di Quota 100. Intanto la Corte dei conti è intervenuta sulla spesa previdenziale – nel rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica – sostenendo che nei prossimi due anni l’andamento della spesa previdenziale “potrà rappresentare un rilevante elemento critico per i conti pubblici”.

In effetti la Corte avanza una proposta: “costruire, eventualmente con gradualità ma in un’ottica strutturale, un sistema di uscita anticipata che converga su una età uniforme per lavoratori in regime retributivo e lavoratori in regime contributivo puro”. “È un aspetto, quello dell’età di possibile uscita dal lavoro prima dei 67 anni (attuale requisito per la pensione di vecchiaia), che sarà di crescente rilievo; infatti, ai lavoratori in regime pienamente contributivo la legislazione vigente già garantisce la possibilità di andare in pensione a 64 anni (se con 20 anni di anzianità contributiva e un assegno di importo pari a 2,8 volte l’assegno sociale)”.

Pensione anticipata!

Intanto, per quanto riguarda la pensione anticipata, c’è ancora la possibilità di andarci prima rispetto a quanto previsto dai requisiti richiesti dalla pensione di vecchiaia, e cioè dopo 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. L’adeguamento degli anni contributivi alle speranze di vita era stato bloccato dal decreto 4/2019, che però ha introdotto una finestra mobile di tre mesi per poter effettivamente andare in pensione anticipata. Per i lavoratori senza contributi al 31/12/1995 è possibile un’ulteriore uscita con 64 anni di età e 20 anni di contributi.

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