Pensione anticipata, le novità per i lavoratori precoci

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Con l’entrata in vigore del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, attualmente in fase di conversione in legge, sono divenute operative le nuove disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze della pensione anticipata. L’Inps ha diramato la circolare n.11/2019 nella quale vengono fornite istruzioni in merito all’applicazione delle disposizioni in argomento.

L’articolo 17 del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4 è relativo alla pensione anticipata dei lavoratori cosiddetti “precoci”, di cui all’articolo 1, comma 199, della legge n. 232 dell’ 11 dicembre 2016.  Tali lavoratori, per effetto delle nuove disposizioni, possono conseguire la pensione anticipata se in possesso del requisito  contributivo di 41 anni entro il 31 dicembre 2026.

Pensione anticipata per i lavoratori cosiddetti precoci.

Nella circolare viene chiarito che a decorrere dal 1° gennaio 2027 il requisito contributivo è adeguato agli incrementi della speranza di vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010.

I lavoratori che perfezionano il prescritto requisito dal 1° gennaio 2019, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico decorsi tre mesi dalla maturazione del predetto requisito, secondo le disposizioni previste nei rispettivi ordinamenti.

I lavoratori che perfezionano il prescritto requisito dal 1° gennaio 2019, anche cumulando i periodi assicurativi ai sensi della legge n. 228/2012, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico dal primo giorno del mese successivo all’apertura della relativa cosiddetta  finestra.

Il superamento della legge Fornero

L’Esecutivo in carica ha indicato nel programma di governo il superamento della legge Fornero quale obiettivo da raggiungere nella riforma del sistema previdenziale. Il primo passo verso “il superamento” della legge del 2011, sarebbe l’introduzione della misura di Quota 100. Terminata la sperimentazione triennale di quest’ultima, il Governo ha anunciato di voler introdurre Quota 41 quale criterio per accedere alla pensione, ossia il raggiungimento di 41 anni di contributi senza vincoli anagrafici. Il tutto è chiaramente legato alle risorse finanziare che saranno disponibili.

 

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