Microcredito sociale, in Italia boom di domande e finanziamenti!

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Cresce la richiesta di microcredito in Italia: alle Banche convenzionate con l’Ente Nazionale registrato sono arrivate oltre 1.500 domande nel corso del primo semestre del 2018. Le domande lasciano ipotizzare per l’intero anno oltre 3 mila richieste di microcredito, ovvero un boom del 260% su base annua.

Significa una domanda di finanziamento da parte di quelle persone – magari giovani startupper, donne che provano a iniziare un’attività, i cosiddetti “soggetti deboli” – che nove volte su dieci non riescono ad aprire un canale bancario tradizionale, per l’assenza di garanzie da prestare in cambio di denari.

Il microcredito sociale: l’intuizione vincente per l’Italia con economia basata sulla piccola, piccolissima e media impresa.

I dati sono stati raccolti dall’Ente Nazionale per il Microcredito, che ha vagliato l’operatività dei 27 istituti di credito convenzionati a valere sul fondo di garanzia nazionale Pmi, sezione microcredito. Il presidente Mario Baccini ha commentato i dati sottolineando come il trend di microcrediti richiesti negli ultimi mesi è del 250% e le ricadute della microimprenditorialità sono positive, visto che il sistema sviluppa un fattore occupazionale del 2.43 e riesce a creare aziende sane con default pari a 0,73 per cento.

Un successo per uno strumento che crea sviluppo senza garanzie reali e che si rivolge a quella fascia sociale border line di non bancabili che grazie a questo strumento finanziario, invece, diventa produttiva in un sistema economico sempre più rapace”.

Nel complesso, l’Ente ha censito oltre 8mila interventi del Fondo di garanzia sulle operazioni di microcredito per una cifra totale di 183 milioni di euro, tra banche convenzionate e non. Bnl con 60 milioni, poi Intesa Sanpaolo e Unicredit intorno ai 18 milioni sono gli istituti che risultano maggiormente coinvolti. Lo strumento risulta particolarmente incisivo nel Sud, con Sicilia (18% dei finanziamenti), poi Sardegna e Calabria (tra il 7 e l’8 per cento) in cima alla lista degli interventi, chiusa dalla Lombardia.

Secondo Baccini questa attività di lotta alla povertà e all’esclusione sociale e finanziaria è sempre più un’intuizione vincente per un Paese come l’Italia in cui la piccola, piccolissima e media impresa sono il vero motore dell’economia. Questo è un modello funzionale come questo può, a buon diritto, essere riprodotto ed esportato in altre Nazioni con i benefici di una finanza etica che può svilupparsi anche con prodotti di tipo diverso come micro housing, microleasing e microcredito per il sociale.

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