Leva obbligatoria e crediti formativi: arriva una nuova proposta in parlamento!

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato il ripristino della Leva obbligatoria per tutti i cittadini italiani per un periodo di 8 mesi.

Il 24 agosto è stata approvata in prima commissione la legge nazionale n.2 firmata da Mara Piccin e Piero Camber (Fi), con la quale si vuole istituire il servizio civile o militare obbligatorio, a 14 anni dalla legge di sospensione della Leva (resa inattiva dal 1° gennaio 2005 come stabilito dalla legge 226/2004). A distanza di qualche settimana -esattamente il 18 settembre- il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con votazione a maggioranza un progetto di legge statale per il ripristino della Leva obbligatoria per tutti i cittadini italiani per un periodo di 8 mesi (con la possibilità di scegliere il servizio civile). L’obbiettivo sarebbe quello di ristabilire il senso civico e di appartenenza del territorio: è possibile oggi?

Leva obbligatoria: dopo il Veneto, il Friuli Venezia Giulia

A seguito della proposta veneta, anche la regione del nord-est italiano ne discute e il governatore Massimiliano Fedriga -il giorno successivo all’approvazione- dichiara in proposito: che lobiettivo è quello di ripristinare il senso civico, e con esso lo spirito di appartenenza al territorio, mettendosi a disposizione degli altri, della propria comunità per quella che rappresenta un’importante esperienza di vita finalizzata a formare i cittadini.

Ricordando che la materia è di competenza nazionale, ha auspicato che l’eventuale applicazione possa essere utile per far conoscere ai singoli soggetti della comunità la stessa comunità. 

Leva obbligatoria: la proposta di Forza Italia.

La proposta di legge di Forza Italia prevede l’avvio di percorsi formativi di 6 mesi rivolti a cittadini italiani dai 18 ai 22 anni. Tra i firmatari del partito di centro-destra: Matteo Perego; il capogruppo di Forza Italia alla Camera (Mariastella Gelmini) il vice capogruppo azzurro alla Camera e responsabile del Dipartimento Difesa e Sicurezza di Forza Italia, Elio Vito; il deputato e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato Giorgio Mulè e la deputata di Forza Italia della Commissione Difesa Maria Tripodi.

L’obiettivo è quello di dare “la possibilità di intraprendere un percorso educativo e di formazione specializzato nelle Forze armate – ha chiarito Gelmini – su base volontaria, per sei mesi, che indipendentemente dalle future scelte professionali, sia utilizzabile nella progressione degli studi mediante il riconoscimento di attestati e crediti in ambito universitario“.

Leva obbligatoria in cambio di crediti formativi.

Il mini-naja semestrale proposto ai giovani italiani, darebbe la possibilità di ottenere un attestato che prevede il riconoscimento di un certo numero di crediti formativi universitari.

Perego, il primo firmatario della proposta, si è così espresso: “Si tratta del metodo migliore per formare la classe dirigente del futuro, noi non siamo quelli che ai giovani vogliono dare un sussidio come il reddito di cittadinanza. Noi non vogliamo questo, ma allo stesso tempo la scelta dovrà essere libera, perché non si può imporre qualcosa ai giovani, ma occorre motivarli“.

 

 

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