Lavoro: proposta di revisione del meccanismo della reintegra per i licenziamenti illegittimi

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L’esponente del PD Cesare Damiano ha parlato della reintroduzione della reintegra in seguito all’adozione di provvedimenti di licenziamenti illegittimi. Il dirigente del PD, con l’agenzia stampa Agi, ha parlato dell’argomento prendendo lo spunto dall’ordinanza del Tribunale di Milano, del 5 agosto, che ha rinviato alla Corte di giustizia dell’Unione Europea la disciplina dei licenziamenti collettivi contenuta nell’articolo 10 del Jobs Act. Damiano ha evidenziato il fatto che il tribunale ha sollevato un dubbio di legittimità in merito al regime sanzionatorio previsto in tali casi, ossia in particolare in relazione all’esclusione della reintegra nel caso del licenziamento collettivo.

Necessità di rivedere il meccanismo della reintegra per i licenziamenti illegittimi.

Il giudice milanese, avendo dovuto riconoscere solo ad alcuni lavoratori la reintegra ed escluderne una solo pur avendone questa diritto, sospetta infatti la mancata conformità del contratto a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act medesimo, rispetto ai principi fondamentali dell’Unione Europea che impongono una sanzione effettiva, adeguata e con carattere deterrente. Secondo una nota della Cgil, escludendo una lavoratrice che pure era stata licenziata illegittimamente, il Tribunale solleva la contrarietà del contratto a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act, rispetto ai principi fondamentali dell’Unione europea. Secondo la Cgil e la Filcams è davvero “emblematica in quanto la lavoratrice, rispetto ai suoi colleghi tutti reintegrati, era l’unica a cui si applicava il Jobs Act, perché stabilizzata da tempo determinato a indeterminato dopo il 7 marzo. Con effetto paradossale evidentissimo”. Sarebbero stati così violati sia i principi di parità di trattamento e di non discriminazione della direttiva europea 99/70, nonchè le norme di la tutela avverso i licenziamenti illegittimi previste dagli artt. 20 e 30 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Per il sindacato ci si trova dinanzi ad un ulteriore passo in avanti nella messa in discussione del sistema di protezione contro i licenziamenti illegittimi messo in atto dal Governo Renzi nel 2015.

Sottolinea, inoltre, Cesare Damiano, come il rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sia stato fatto in seguito al sospetto di illegittimità relativa al meccanismo risarcitorio delle tutele crescenti. Del resto, evidenzia il noto esponente del pd, che tali dubbi era già stati ampiamenti avanzati erano già stati tutti avanzati dalla Commissione Lavoro della Camera nella scorsa legislatura, di cui, però, il Governo Renzi non aveva tenuto alcun conto. In chiusura sottolinea il dirigente del partito democratico la necessità di procedere ad una reintroduzione della misura della reintegra in alcuni casi di licenziamento illegittimo e di riconoscere alcuni errori per risollevare la situazione della mercato del lavoro e delle tutele dei lavoratori.

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