Lavoro: i profili professionali più richiesti e più retribuiti sul mercato globale

Lavoro: i profili professionali più richiesti e più retribuiti sul mercato globale

È ripetuto come un mantra da tutti, al punto da essere accettato come una verità incontrovertibile: “il presupposto di una buona carriera lavorativa è il merito, da acquisire attraverso i giusti titoli di studio”. Spinti da questo imperativo, milioni di giovani intraprendono ogni anno corsi di studio universitari lunghi, costosi e impegnativi, che dovrebbero assicurare loro le più rosee prospettive di impiego. Eppure, basta consultare gli indici di occupazione giovanile, oppure le norme che regolano il lavoro a tempo determinato o l’apprendistato, per capire quanto sia precaria e priva di sbocchi la situazione lavorativa dei giovani italiani, e soprattutto di quelli laureati.

Il paradosso del mismatch.

Il mondo del lavoro pare in effetti cristallizzato in una situazione paradossale, caratterizzata da un drammatico disallineamento tra domanda e offerta di lavoro (noto col termine inglese di mismatch): a fronte di un numero crescente di laureati, in possesso di titoli ma privi delle competenze richieste dalle aziende, molti settori produttivi e dei servizi stentano a trovare personale, e devono pertanto provvedere con proprie risorse alla formazione. In questo delicato contesto, la specializzazione universitaria rischia di diventare un impedimento piuttosto che un vantaggio, mentre i lavoratori in possesso del solo diploma trovano più facilmente un impiego, e anche meglio retribuito. È quanto confermato uno studio condotto dall’US Bureau of Labor Statistics (l’Istituto statunitense di indagine statistica sulle tematiche del lavoro), che ha individuato una serie di profili professionali molto richiesti sul mercato globale, che assicurano stipendi mediamente superiori a quelli di molti incarichi ottenuti attraverso la formazione universitaria.

I requisiti professionali e i livelli medi di retribuzione.

Certo, in alcuni casi non si tratta di attività gratificanti, spesso è richiesto un grande impegno in termini di fatica fisica o di concentrazione, e orari e turni di lavoro non sono propriamente leggeri. Un aspetto che contraddistingue tutte queste professioni è la priorità data all’esperienza: se è vero che non è richiesto un titolo superiore di studio, la professionalità va acquisita attraverso un lungo periodo di apprendistato e un continuo processo di formazione e aggiornamento. Ecco alcuni esempi tratti da diversi ambiti, seguiti tra parentesi dallo stipendio annuo medio. In ambito medico, accanto alla figura dell’infermiere professionale (67.000 euro), sono molti i tecnici diplomati che collaborano con l’equipe medica, dall’ecografista (64.000 euro) al radioterapista (54.000 euro), dal tecnologo di medicina nucleare (70.000 euro) o di risonanza magnetica (61.000 euro) all’igienista dentale (67.000 euro).

Nel campo delle professioni tecniche, sono molto ben retribuiti i controllori di traffico aereo (91.000 euro), i gestori di trasporti, stoccaggio e distribuzione della rete commerciale (92.000 euro), i piloti di aerei ed elicotteri commerciali (86.000 euro), i comandanti di traghetti e rimorchiatori (72.000 euro), gli operatori di raffineria petrolifera (60.000 euro), gli installatori e riparatori di ascensori (71.000 euro), gli operatori di manutenzione agli impianti elettrici (64.000 euro) o di distribuzione del gas (56.000 euro), i tecnici di ingegneria aerospaziale (61.000 euro). Non mancano alcuni profili che si distinguono per le mansioni richieste, di volta in volta rischiose – come nel caso del tecnico di impianto nucleare (99.000 euro) –, gravose – è il caso del gestore dei servizi funebri (84.000 euro) –, o avventurose, se si decide di fare il detective privato (76.000 euro).

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