La riforma delle pensioni nel contratto di governo tra M5S e Lega

Taglio vitalizi e pensioni d'oro: Di Maio a Porta a Porta rilancia l'urgenza di un intervento!

Riforma delle pensioni 2018: le ultime novità. Le ultime novità sulla riforma delle pensioni vengono dalla bozza del contratto di governo stilata dal Movimento Cinque stelle e Lega. Il nodo centrale è quello della legge Fornero, la cui abolizione è stata da sempre il cavallo di battaglia di Matteo Salvini. Non è ancora chiaro se la legge in questione verrà o cancellata o verranno apportate delle modifiche per renderla più flessibile.

La legge sulle pensioni del 2011 verrebbe superata con l’introduzione di Quota 100, dove 100 è il tetto da raggiungere quale somma dell’età anagrafica e dei contributi versati. Restano da definire i dettagli, come osservato dall’esponente dem Cesare Damiano, in quanto non è stata ancora precisata l’età minima alla quale fare riferimento. Damiano si chiede anche se verrà resa strutturale l’Ape sociale che consente di andare in pensione con 63 anni e 36 di contributi, ma che presenta come totale 99, non 100.

Per l’accesso alla pensione, oltre Quota 100 è prevista anche l’introduzione di Quota 41, che permetterebbe il collocamento a riposo una volta raggiunti 41 anni di contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica.

Il pensionamento con il sistema delle quote è una soluzione perfetta per i lavoratori precoci, per i quali l’uscita dal mondo del lavoro avverrebbe in maniera anticipata rispetto alla normativa vigente, ma meno calzante per i lavoratori con carriere discontinue caratterizzate da buchi contributivi e per coloro che hanno dovuto lasciare il lavoro e sono impossibilitati ad aumentare la quota contributiva, come gli esodati.

Riforma delle pensioni: le novità dal contratto di governo M5S e Lega.

Nella documento è prevista la proroga del regime sperimentale Opzione donna, che consente alle lavoratrici del settore pubblico o privato di andare in pensione 57 anni (58 se autonome) con 35 anni di contributi, subendo il ricalcolo dell’assegno con il metodo contributivo.

Un altro intervento contenuto nella bozza del contratto di governo stilata dal Movimento Cinque stelle e Lega è quello del taglio alle pensioni “d’oro”, ossia superiori a 5mila euro netti. In aggiunta, è prevista l’introduzione della pensione di cittadinanza di 780 euro al mese per i cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore