Il meccanismo della rivalutazione delle pensioni illustrato dal Ministro Tria

Chi va in pensione nel 2021? Le varie modalità di pensionamento

Il nuovo meccanismo rivalutazione delle pensioni  sarà in vigore a partire da gennaio 2019 e sarà valido per tre anni. Il Ministro dell’economia, Giovanni Tria,  nel corso dell’audizione in  Commissione bilancio alla Camera ha fornito qualche dettaglio sull’intervento voluto dal Governo formato dal Movimento Cinque Stelle e Lega. “Sempre in materia di pensioni, per i prossimi tre anni interverremo sulle loro indicizzazioni rispetto all’inflazione: infatti gli assegni oltre volte il minimo al mese non verranno rivalutati per intero secondo l’inflazione”, ha affermato.

Il Ministro ha proseguito: “L’adeguamento continuerà ad esserci, ma sarà solo progressivamente frenato al salire dell’importo degli assegni. Per esempio l’adeguamento sarà quasi integrale, al 97% per gli assegni da tre, quattro volte il minimo. Ciò si traduce in una riduzione dell’adeguamento della pensione alla inflazione pari a 5,4 euro lordi al mese, che al netto fanno 3,4 euro:”

 Impatto meno drastico di misure simili

Secondo il Ministro Tria, “in ogni caso si tratta di una perequazione che incide meno delle leggi che sono stati vigenti finora”. “Questo contributo rispetta un criterio di progressività e ha un impatto meno drastico di misure simili disposte da governi precedenti. Il risparmio totale derivante da questa misura è orientato nell’ordine di 2,2 miliardi di euro nel triennio (2019/2021)”, ha dichiarato.

Il giudizio dei sindacati

Per il segretario confederale della Cisl, Annamaria Furlan, invece: “Bloccare la rivalutazione, non rispettando gli accordi sottoscritti dai precedenti governi, è una scelta iniqua e sbagliata anche dal punto di vista economico perchè significa penalizzare i consumi di milioni di persone che vivono solo di una pensione modesta e ferma da anni”.

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