Fisco: le prime indicazioni e novità sulla riforma fiscale

Fisco: le prime novità della riforma fiscale

Il ministero dell’Economia sta assiduamente lavorando alla riforma fiscale. Vediamo insieme le probabili novità. Al vaglio il taglio dell’Iva sui beni di prima necessità, flat tax incrementale per i dipendenti! Niente più Iva sui beni di prima necessità, imposta più bassa per altri. Il riordino della normativa Iva nazionale risulta necessaria per garantire il pieno allineamento tra quest’ultima e quella dell’Unione europea”, ma anche per razionalizzare e semplificare la disciplina dell’imposta nell’ottica del miglioramento del rapporto tra il fisco e il contribuente. Sono queste le prime indicazioni che filtrano dalla commissione Finanze alla Camera, dove il sottosegretario Sandra Savino ha indicato, rispondendo a un’interrogazione di Fratelli d’Italia, le linee guida della nuova legge delega. Il testo arriverà per la discussione e l’esame in Consiglio dei ministri la prossima settimana.

Obiettivo principale del riordino della disciplina dell’Iva!

L’obiettivo principale del riordino Iva sarebbe quello di togliere l’imposta di valore aggiunto su alcuni beni. Una sorta di aliquota zero per alcuni prodotti, e riduzione al 5 per altri oggi al 10. La riforma prevede anche la semplificazione di alcuni istituti Iva, quali la detrazione e i rimborsi, in modo che gli stessi risultino più accessibili ai contribuenti. Un cambiamento che consentirà di pagare più rapidamente i crediti Iva per assicurare liquidità alle imprese.

Riforma delle aliquote e un nuovo modello di accertamento fiscale!

Oltre alla questione Iva, nel testo della delega è prevista la riforma delle aliquote fiscali, che passeranno da quattro a tre. Il documento non indicherà né il livello delle aliquote né quello degli scaglioni di reddito, ma l’intento sarà di dare garantire ai lavoratori buste paga più alte, attraverso la revisione di aliquote e detrazioni. . Si riscriverà anche l’Ires per agevolare le imprese: oggi il prelievo è al 24%, aliquota che potrebbe abbassarsi al 15% per le aziende che investono in beni strumentali e assumono over 50 o percettore del Reddito di cittadinanza. Previsto anche un nuovo modello di accertamento fiscale. Grazie alle sue banche dati, l’Agenzia preparerà una dichiarazione precompilata biennale per le piccole imprese che, se aderiranno, per due anni non subiranno accertamenti. Controlli immediati in caso contrario. Per le grandi imprese ne uscirà ancora più rafforzato il meccanismo della “cooperative compliance”, una specie di negoziato tra fisco e impresa.

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