Matteo Salvini ha proposto di chiudere da subito le cartelle esattoriali di Equitalia al sotto dei 100 mila euro. Secondo quanto calcolato dall’ANSA, il 94% delle cartelle è al di sotto dei 100 mila euro mentre se si guarda alle liti fiscali già avviate, sotto questa soglia rientra l’86,4% delle istanze presentate.
La mossa di Matteo Salvini sul fisco.
Equitalia, Matteo Salvini lancia la sua idea: chiudere le cartelle esattoriali che siano sotto i 100mila euro. L’obiettivo è liberare milioni di italiani, “incolpevoli ostaggi”, e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse.
Questa è la posizione del vicepremier, che arriva nel giorno in cui la Guardia di Finanza – per il suo 244esimo anniversario – rende note le cifre relative a reati fiscali e grandi evasori che, tutti insieme, in un anno e mezzo hanno sottratto allo Stato 2 miliardi e 300 milioni di euro (in media, più di 2 milioni ciascuno), rendono noto le Fiamme Gialle.
Numeri che non sono da accertare, né importi ancora da recuperare a tassazione o da incassare da parte del fisco ma, sottolinea la GdF, valori e beni congelati per oltre la metà (1,3 miliardi di euro) e poi acquisiti in via definitiva – con la confisca – al patrimonio dello Stato. Dati cui il vicepremier e ministro dell’Interno plaude ma ora, sottolinea Salvini, tocca al governo semplificare il sistema fiscale e ridurre le tasse.
L’allora Amministratore Delegato di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini – ora a capo dell’Agenzia delle Entrate – durante un’audizione parlamentare sui “carichi” affidati alla riscossione alla fine del 2016 aveva spiegato che i debiti tra i 1.000 e i 5.000 euro rappresentano il 74% del totale, il 7,1% si trova tra i 5 mila e i 10 mila euro, l’11,9% tra 10 mila e 50 mila mentre appena il 3% ha debiti tra 50 e 100 mila euro.
Alla fine del 2016 il “magazzino” di carichi affidati alla riscossione ammontava a 817 miliardi di euro ma Ruffini aveva tenuto a precisare che la quota su cui azioni di recupero potranno ragionevolmente avere più efficacia si ferma a 51,9 miliardi.
Il totale dei ricorsi che danno vita a contenzioso tributario che non raggiungono i 100.000 euro ammonta invece all’86,36%, riferisce la direzione della giustizia tributaria tramite il ministero dell’Economia. Impossibile risalire al valore complessivo delle liti sotto i 100.000 euro, ma nel complesso lo stock del contenzioso tributario a fine 2017 valeva 50,4 miliardi di euro.