Disoccupazione giovanile: in Italia mai così bassa dal 2011. Diminuiscono anche gli inattivi

Disoccupazione giovanile: in Italia mai così bassa dal 2011

Disoccupazione, ultimi aggiornamenti. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11% a marzo, sui minimi da settembre 2012, e la disoccupazione giovanile è scesa al 31,7%. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono diminuiti dello 0,8% (-104.000). Siamo davvero ad un minimo storico. Il tasso di occupazione è salito al 58,3%, record da ottobre 2008. Il Ministro del lavoro Poletti è ottimista: si conferma il consolidamento del mercato.

Numero di inattivi al minimo storico e disoccupazione mai così bassa: il mercato del lavoro è in ripresa.

Il mercato del lavoro italiano si sta risollevando. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile all’11% in Italia a marzo, sui minimi da settembre 2012. L’Istat ha sottolineato che, dopo il calo di febbraio, la stima delle persone in cerca di occupazione a marzo ha registrato un aumento dello 0,7% (+19 mila). La crescita della disoccupazione si è concentrata tra le donne e i 35-49enni.

Mentre si registra un nuovo minimo storico, quello degli inattivi, cioè coloro che non hanno un lavoro né lo cercano. Quelli tra i 15 e i 64 anni sono diminuiti dello 0,8% (-104.000). Il calo ha riguardato entrambi i generi e tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di inattività è così sceso al 34,3% (-0,3 punti percentuali rispetto a febbraio). E’ quindi proseguito il calo iniziato a metà del 2013.

La disoccupazione giovanile scesa a marzo al 31,7% (-0,9 punti percentuali). Non è stata mai così bassa dal 2011. Un aspetto di rilievo è stata proprio la crescita dell’occupazione giovanile con +68.000 occupati 15-34enni a marzo che ha contribuito al dato sugli occupati del mese: +0,3% rispetto a febbraio, pari a +62.000 unità. Il tasso di occupazione si è così attestato al 58,3% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente). Si tratta di un livello record dall’ottobre 2008, quindi nel periodo pre-crisi, quando fu pari al 58,5%.

La crescita dell’occupazione ha interessato tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni, ha osservato l’Istituto di statistica, con un aumento maggiore per i giovani 25-34enni (+0,9 punti percentuali). La crescita è dovuta interamente alla componente maschile mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si è visto un calo. L’Istat ha stimato una ripresa degli indipendenti, che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell’anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti.

I dati relativi all’occupazione giovanile, per la quale si registra sia un aumento del numero degli occupati sia una diminuzione del tasso di disoccupazione che, pur restando certamente ancora troppo alto, si attesta ai livelli minimi da dicembre 2011. Il viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha rilevato che la disoccupazione giovanile non era mai stata così bassa dal 2011; diminuiscono gli inattivi, segnando il minimo dall’inizio delle serie storiche del 1977; cresce l’occupazione, con il più alto tasso dall’ottobre 2008; aumentano le persone in cerca di lavoro: le riforme hanno svolto il loro lavoro.

Ma nessun trionfalismo, sebbene ci sia soddisfazione. Per Federconsumatori prevalgono ancora precarietà e incertezza, per cui è necessario un piano di rilancio per un’occupazione di qualità. Se, infatti, il tasso di disoccupazione si attestasse al 6%, e cioè ai livelli pre-crisi, il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di euro l’anno. Incremento che sarebbe in grado di rimettere in moto una domanda interna ancora in forte crisi, determinando così una ripresa della produzione e dando un ulteriore impulso alla crescita occupazionale.

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