Decreto Sostegni, nuova versione: sì alla Cig e no alla quarantena come malattia

Decreto Sostegni, nuova versione: sì alla Cig e no alla quarantena come malattia

La pandemia sembra riscrivere il diritto del lavoro, dalla cassa integrazione, alla malattia fino ai congedi parentali e alla quarantena. Questi argomenti sono all’ordine del giorno nel nuovo Decreto Sostegni che il Governo sta mettendo a punto a favore dei settori maggiormente colpiti dall’ultima ondata di contagi da Covid-19. Come spiega il sito del GDS, il rpincipio è quello di permettere ai dipendenti di mantenere i posti di lavoro ma contemporaneamente garantire alle aziende una continuità produttiva, evitando stop improvvisi legati a contagi o contatti con positivi dei propri lavoratori.

L’esecutivo con ogni probabilità vorrà rinnovare la Cassa Integrazione Covid per evitare nuovi licenziamenti. Da una parte ci sono i partiti e i Sindacati che chiedono un pacchetto di tredici settimane, ma il Governo deve fare i conti con le risorse economiche a propria disposizione e stando ai numeri sembra voglia partire da nove settimane.

La quarantena non viene equiparata alla malattia!

Se la cassa integrazione per le aziende in difficoltà sembra a un passo, più difficile sembra trovare la quadra per equiparare quarantena e malattia per i lavoratori che hanno contatti stretti con un positivo. Anche in questo caso la questione sarebbe all’esame di Mario Draghi in persona con il suo staff, ma una concessione del genere sembra stridere con la decisione di evitare la quarantena per i soggetti vaccinati con tre dosi o con due da meno di 120 giorni, di fatto si consente a chi ha avuto un contatto di uscire e anche di lavorare, eliminando così del tutto la necessità dell’indennità di malattia.

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