Cosa farà Ikea nel caso passasse la chiusura domenicale dei negozi

Cosa farà Ikea nel caso passasse la chiusura domenicale dei negozi

L’obiettivo è rendere Ikea sempre più vicina e accessibile al cliente, anche cambiando. “Noi vogliamo sperimentare e non possiamo certo farlo seduti alle nostre scrivanie. Dobbiamo provare”. A parlare è ​Jesper Brodin amministratore delegato di Ikea Group, che in una intervista al Corriere della Sera ha spiegato i piani del più famoso e popolare gruppo di mobili per la casa del mondo di fronte alla modernità e a cambiamenti. Come quelli che potrebbero preso riguardare il mercato italiano, alle prese con il piano del governo gialloverde per chiudere la gran parte dei negozi la domenica.

I piani di Ikea nel caso passasse la chiusura domenicale dei negozi.

Ikea ha puntato molto sulla domenica in questi ultimi anni, lavorando anche sulla comunicazione con l’obiettivo di ‘invitare’ le famiglie di mezzo mondo nei propri store il dì di festa o anche organizzando consegne e montaggio di letti a castello, cucine o pensili da bagno proprio la domenica.

Brodin non commenta nemmeno col Corriere l’ipotesi di chiusura domenicale annunciata dal ministro Di Maio, ma rilancia la propria strategia per il futuro, fatta non più solo di mega store nelle periferie urbane, ma anche di piccoli negozi in centro.

Brodin ha detto al Corriere che i flagship store Ikea, le “scatole blu”, rimarranno. Ma entro i prossimi tre anni vuole trasformare la società.

L’obiettivo è rendere Ikea sempre più vicina e accessibile al cliente, anche cambiando. “Del resto se non osi, se non vuoi valicare certi confini, a costo di perdere qualcosa, come fai a migliorarti? Noi vogliamo sperimentare e non possiamo certo farlo seduti alle nostre scrivanie. Dobbiamo provare”.

L’idea è che l’offerta in questo modo possa diventare ancora più ricca, più integrata e soprattutto, permetta di migliorare ancora di più l’ attività online. Qualche anno fa consideravano l’ecommerce complementare al negozio fisico. Ma ora hanno smesso di percepirlo come qualcosa di diverso.

Sanno per esempio che una buona percentuale dei clienti Ikea si informa online prima di venire negli store. Il web diventa così un’ulteriore porta di accesso al negozio fisico.

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