Coronavirus, tutte le novità sulla variante Omicron 5

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A differenza delle altre varianti precedenti, soprattutto la Delta, Omicron 5 è un virus che non procura sintomatologia di grave entità. Questo perché colpisce prevalentemente le alte vie respiratorie, quindi trachea e bronchi, senza arrivare ai polmoni, e dunque scongiurando la polmonite, che invece era la causa principale dei ricoveri in terapia intensiva della prima ondata.

I sintomi!

Come spiega il sito My-personaltrainer.it, i sintomi di Omicron 5 sono un po’ più evidenti di quelli delle sottovarianti Omicron precedenti, ma comunque, come sottolineano gli esperti, agevolmente gestibili nella maggioranza dei casi. Questi sono: febbre (anche alta, e della durata di massimo tre giorni), mal di gola e bruciore, raffreddore e/o tosse, senso di debolezza, dolori diffusi. Sintomi meno comuni, ma più caratterizzanti delle varianti precedenti: perdita del gusto e/o dell’olfatto, mal di testa, difficoltà respiratorie.

L’incubazione!

L’incubazione di Omicron 5 ha un periodo che si aggira intorno ai due o tre giorni dal momento del contatto con un soggetto positivo. In certi casi può perfino arrivare a quattordici giorni, ma è meno probabile. La sottovariante di Omicron, tuttavia, presenta maggior contagiosità delle precedcenti varianti. Ha un indice R0, salito a 15 più del doppio se paragonato con quello della variante Delta, che aveva raggiunto un R0 pari a 7. Un altro aspetto che differenzia la sottovariante Omicron 5 dalle altre precedenti è la durata della positività. In questo caso è più breve, già dopo cinque, sette giorni ci si negativizza.

Con le precedenti, la media era di dieci giorni, ma si arrivava anche a venti. Anche chi si è sottoposto alla dose booster ha la possibilità di infettarsi nuovamente. Tuttavia, i vaccini costituiscono ancora oggi uno strumento efficace nel prevenire le forme gravi di Covid-19, anche se la protezione sembra essere inferiore nei confronti delle nuove varianti.

Nuovo vaccino!

L’azienda farmaceutica Moderna ha annunciato che sta mettendo a punto un nuovo vaccino, che dovrebbe essere pronto entro il mese di agosto, efficace sia contro il ceppo originario del coronavirus che contro varianti come BA.4 e BA.5. Le nuove varianti di SARS-CoV-2, inclusa Omicron 5, si caratterizzano per una maggior capacità di fuga immunitaria. Ciò significa che sono in grado di eludere con maggior facilità le difese immunitarie acquisite nei confronti del virus. Pertanto, anche per chi è già guarito da Covid-19, il rischio di reinfezione sussiste.

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