Coronavirus: la risposta della Commissione Europea agli interrogativi del Movimento Essere Donna

Coronavirus: la risposta della Commissione Europea agli interrogativi del Movimento Essere Donna

Poche settimane fa il Movimento Essere Donna aveva rivolto un appello al Commissario Europeo per la salute, la dott.ssa Stella Kyriakides, inviandole un’accorata lettera per rivendicare il diritto ad una corretta e puntuale informazione, per evitare di incorrere nel contagio non solo da Coronavirus ma anche quello da informavirus.

Le sollecitazioni del Il Movimento Essere Donna alla Commissione Europea

Nell’appello il Movimento aveva rivendicato «il diritto alla tutela della salute, nonché ad una informazione corretta e puntuale. Queste sono alcune delle condizioni fondamentali per vivere una cittadinanza europea libera, consapevole e responsabile, e ancor di più, per superare questo “difficile momento” che l’Europa e, dunque l’Italia sta vivendo. Vogliamo impedire di essere contagiate dall’“informavirus” che sta infettando la nostra vita e l’economia del nostro Paese, tanto quanto vogliamo evitare il rischio del contagio da Coronavirus e viviamo nella preoccupazione per noi e le nostre famiglie perché siamo di fronte a una situazione in cui vi sono ancora molte incognite per quanto riguarda questo virus, in particolare la sua origine e il modo in cui si diffonde».

Ed ancora aveva ribadito nella lettera: «Dal nostro sentimento di cittadinanza europea sorge, quindi, una domanda di trasparenza a Lei e al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie affinché siano resi noti, con la massima urgenza, tutti i dati e le informazioni ottenuti tramite i canali consolidati di scambio di informazioni a livello dell’UE ed, in particolare, il numero totale e quello medio dei test effettuati per ciascuno Stato membro dell’Unione Europea e la percentuale di risultati positivi in relazione ai test».

Il Movimento Essere Donna ottiene la puntuale risposta della Commissione Europea

La Commissione Europea ha risposto agli interrogativi del Movimento Essere Donna. Ha così sottolineato in un post Lucia Rispoli, amministratrice del gruppo: “Avevamo ragione, bisognava sognare. Abbiamo ancora ragione, bisogna avere sempre il coraggio di chiedere. Il 27 febbraio 2020 abbiamo scritto al Commissario europeo per la salute, dott.ssa Stella Kyriakides, perchè rivendicavamo il nostro essere donne europee in una “Europa senza confini” e, dunque, il nostro diritto (anche europeo) alla tutela della salute, nonché ad una informazione corretta e puntuale. Abbiamo ricevuto la risposta che pubblichiamo e ringraziamo il Commissario europeo per la salute, dott.ssa Stella Kyriakides, per la cortese attenzione che ci ha riservato, dimostrando la fondamentale importanza del principio di trasparenza, come criterio informatore dell’azione delle istituzioni europee. Ora, come cittadine europee, vi diciamo che è il tempo della solidarietà per noi, per i nostri vecchi genitori, per i nostri giovani figli e nipoti. Stiamo assistendo ad un disastro di immani proporzioni in termini di perdita di vite umane. Non creiamo i presupposti anche per un disastro sociale ed economico. Dobbiamo impegnarci per sopravvivere oggi e per vivere domani”.

Ecco la risposta: «La commissione europea sta lavorando su tutti fronti per sostenere gli sforzi volti a contrastare il focolaio di coronavirus (COVID-19). Ciò comprende il coordinamento continuo con gli Stati membri per la condivisione delle informazioni, la valutazione delle esigenze e la garanzia di una risposta coerente al livello dell’UE. Ulteriori dettagli sono disponibili qui https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/health/coronavirus-response_en.

Inoltre, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie emana orientamenti tecnici e consulenze scientifiche a sostegno della risposta al focolaio di coronavirus e fornisce periodicamente una valutazione dei rischi della situazione, disponibile al seguente indirizzo: https://www.ecdc.europa.eu/en/novel-coronavirus-china. Siamo certe che utilizziamo tutti gli strumenti disponibili nell’ambito del nostro mandato per affrontare l’attuale epidemia COVID-19, in stretta e continua collaborazione con gli Stati membri».

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