Cir, il governo punta a 15 miliardi, tetto a 3mila euro pro capite

Cir, il governo punta a 15 miliardi, tetto a 3mila euro pro capite

Il quotidiano economico riporta le ultime indiscrezioni su come potrebbero essere i CIR, i conti individuali di risparmio che dovrebbero essere introdotti nel decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio. Secondo quanto riporta il Sole24Ore i possessori di questi strumenti potrebbero godere di di una deduzione del 23% sulle somme investite nei CIR “al posto del più generoso credito d’imposta ipotizzato finora”.  L’esecutivo avrebbe pensato poi a due limiti numerici: un tetto individuale pari a 3mila euro e un tetto massimo della raccolta a 15 miliardi di euro. Un livello definito “ambizioso”, perché significherebbe mettere insieme 5 milioni di adesioni.

I limiti numerici pensati dall’esecutivo.

Le montagne russe dello spread sono dietro l’angolo e allora meglio farsi trovare pronti. Il governo stringe sui Cir, i conti individuali di risparmio che dovrebbero essere introdotti nel decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio.

Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore i possessori di questi strumenti potrebbero godere di una deduzione del 23% sulle somme investite nei Cir al posto del più generoso credito credito d’imposta ipotizzato finora.

L’esecutivo avrebbe pensato poi a due limiti numerici: un tetto individuale pari a 3mila euro e un tetto massimo della raccolta a 15 miliardi di euro. Un livello definito ambizioso, perché significherebbe mettere insieme 5 milioni di adesioni.

Nella discussa manovra di governo che alzerà il deficit al 2,4% dovrebbe anche trovare spazio anche il Pir infrastrutture. I nuovi Piani individuali di risparmio, sulla falsariga della fortunata esperienza di quelli per le Pmi, offriranno l’esenzione totale dalle tasse sui profitti ottenuti dai capitali investiti. “Con un costo di 100 milioni per la defiscalizzaione consentiranno di raccogliere 15 miliardi dal risparmio privato, quasi un punto di Pil.

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