Carovita: un 2022 sotto il segno dell’aumento dei prezzi

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L’anno 2022 sarà quello dei rincari: oltre all’annunciato aumento delle bollette di elettricità e gas, le famiglie sono attese da una stangata che riguarda numerosi altri beni e servizi, dal reparto alimentare fino alla sanità. E a temere gli effetti dell’impennata dei prezzi sono anche le imprese, mettendo a rischio anche migliaia di posti di lavoro.

L’entità degli aumenti delle bollette!

E dunque, come riporta il sito tg24.sky.it, dal primo gennaio scattano i nuovi aumenti che per il primo trimestre saranno del 55% per l’elettricità e del 41,8% per il gas. Il Governo ha stanziato altri 3,8 miliardi in legge di bilancio per limitare l’impatto sulle famiglie, ma la situazione resta critica. Gli aumenti per il primo trimestre 2022 decisi dall’Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente fanno segnare un nuovo record rispetto ai rincari già forti degli ultimi trimestri (a luglio +9,9% per l’elettricità e +15,3% per il gas; a ottobre +29,8% per la luce e +14,4% per il gas).

La spinta al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso e dei permessi di emissione di CO2, spiega l’Arera, avrebbero portato ad un +65% per la luce e +59,2% per il gas senza l’intervento dell’esecutivo. In base a quanto previsto dalla manovra, l’Autorità ha potuto confermare l‘annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, consentendo di alleggerire l’impatto su 29 milioni di famiglie e sei milioni di microimprese.

I consumatori si appellano all’Ue!

Le associazioni dei consumatori considerano le misure del Governo insufficienti e si appellano anche all’Ue perché imponga prezzi fissi. Il dossier è ormai da mesi sul tavolo di Palazzo Chigi, che finora ha già investito otto miliardi per mitigare questi aumenti, ha ricordato il ministro della transizione energetica Roberto Cingolani.

Galoppa l’inflazione!

Ma l’allarme – oltre a ciò – non riguarda soltanto il caro energia. L‘inflazione in Italia continua a crescere. A novembre, ultimo dato disponibile, nonostante una limatura al ribasso delle stime, l’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat a novembre ha raggiunto un +3,7% rispetto al novembre dello scorso anno. È il livello più alto dal 2008, raggiunto con un salto importante dal dato di ottobre che era del +3%. L’inflazione italiana è sopra l’indice armonizzato Ue (a novembre a +3,4%) e di quasi un punto sopra quello francese che ha raggiunto un +2,8%.

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