Buste paga tracciabili: da luglio divieto di pagamento in contanti!

Buste paga tracciabili: da luglio divieto di pagamento in contanti

Da luglio non sarà più possibile pagare alcuno stipendio in contanti. La busta paga dovrà essere tracciabile, allo scopo di garantire maggiore trasparenza e portare un intervento più deciso contro l’evasione fiscale.

Da luglio entrerà in vigore il divieto di pagare stipendi in contanti.

Il divieto di pagamento stipendio in contanti mira inoltre a escludere una volta per tutte la possibilità che i lavoratori possano essere ricattati e costretti ad accettare buste paga di importo inferiore a quello ricevuto poiché oggi non è raro far firmare ai lavoratori buste paga false: ciò non solo costituisce un abuso che mina gli interessi economici ma anche la dignità dei lavoratori. Stando ai dati Censis-Confcooperative i lavoratori che subiscono questo abuso sono oltre tre milioni: in molti casi il salario risultante da busta paga è di 16 euro l’ora mentre all’atto pratico ne ricevono otto.

La procedura per i lavoratori che non dispongono di un conto o di una carta.

L’obbligo di pagamento stipendio con metodo tracciabile quindi non è legato all’importo della retribuzione: se anche questa fosse inferiore al limite fissato per i pagamenti in contanti, il datore di lavoro resterebbe da luglio obbligato a pagare il dipendente con bonifico, elettronico (ovvero su carta di credito), assegno etc. Ci sarà solo una possibilità per continuare, a pagare lo stipendio in contanti: mandare il lavoratore in banca o alle poste a ritirare i soldi versati perché in questa maniera lo stipendio viene pagato in contanti solo in apparenza: il datore lo versa in modo tracciabile in banca o alle poste.

Ciò è stato pensato soprattutto per i lavoratori che non dispongono di conto o carta. Il divieto di pagare lo stipendio in contanti inoltre riguarda tutti i dipendenti, a prescindere dal tipo di lavoro svolto e dal tipo di contratto (quindi non solo quelli assunti a tempo indeterminato ma anche determinato, parasubordinati, soci di cooperative etc).

Nel comparto privato resteranno escluse dal divieto di contanti solo alcune rarissime eccezioni come le borse di studio e lavoratori domestici (con l’eccezione di colf e badanti che lavorano almeno quattro ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro potranno essere ancora pagate in contanti). Per i dipendenti pubblici resta il divieto di pagamento in contanti dello stipendio oltre i mille euro, limite già imposto dal governo Monti.

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