Assegno di ricollocazione: dal 3 aprile il via alla misura per riqualificare chi ha perso il lavoro

L’assegno di ricollocazione ha lo scopo di riqualificare e formare chi perde il lavoro, ed ora, dopo una prima sperimentazione è pronto a entrare a regime.

In che maniera funziona l’importante tassello del Jobs Act, ovvero l’assegno di ricollocazione per chi perde il lavoro? Si va dai mille a 5mila euro se il disoccupato trova un nuovo impiego a tempo indeterminato, apprendistato compreso. Si va invece dai 500 a 2.500 euro se il disoccupato firma un contratto a termine di almeno 6 mesi. Nelle regioni “meno sviluppate” (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) si può scendere a 250 fino a 1.250 euro se il disoccupato instaura un rapporto a tempo tra i tre e sei mesi.

Dal 3 aprile il via all’assegno di ricollocazione per rimettere in gioco chi ha perso il lavoro. 

L’assegno di ricollocazione ha lo scopo di riqualificare e formare chi perde il lavoro, ed ora, dopo una prima sperimentazione su un campione di 27mila disoccupati in Naspi da almeno quattro mesi, è pronto ad entrare a regime: il presidente di Anpal, Maurizio Del Conte, è in procinto di firmare la delibera con le nuove regole. Si partirà con 200 milioni di euro. Il valore medio dell’assegno è intorno ai 3mila euro quindi si potranno reinserire almeno 60/70mila disoccupati. Con le singole regioni è stato ideato un preciso cronoprogramma. Entro marzo dovrà essere pronta la nuova infrastruttura tecnologica e formati tutti gli operatori. Dal 3 aprile il sistema dovrà partire.

L’entità dell’assegno varia a seconda della difficoltà di reinserimento occupazionale del soggetto, difficoltà che verrà stabilita nella fase di profilazione. Si terrà conto, tra l’altro, di età, sesso, livello di istruzione, collocazione geografica, precedente esperienza lavorativa. La somma viene intascata dal centro per l’impiego o dall’agenzia privata per il lavoro una volta raggiunto il risultato, cioè una volta che è stato firmato un nuovo contratto. Il disoccupato, per ottenere l’assegno, deve presentare al servizio pubblico la dichiarazione di immediata disponibilità (a lavorare), la «Did», e richiedere la somma.

Le nuove politiche attive interesseranno, oltre ai disoccupati in Naspi da almeno quattro mesi, anche i beneficiari del Rei (Reddito di inclusione) e i lavoratori in accordi di ricollocazione.

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