Precorrendo i tempi, il governo ha anticipato una parte delle nuove misure anti-virus, approvando dopo un Consiglio dei ministri di tre ore un unico decreto legge con le misure per la sanità e la giustizia. E dunque nel provvedimento vengono accorpate sia le restrizioni per gli uffici giudiziari, che andranno in vigore dal 23 marzo, sia quelle per mandare rinforzi nelle corsie degli ospedali, in prima linea nella lotta contro il coronavirus.
Quindi le udienze per i reati meno gravi sono rinviate a fine maggio, allo scopo di tutelare chi lavora nelle procure e nei tribunali. Si prevede inoltre un piano di emergenza sanitaria legata all’epidemia, che consentirà da un lato l’assunzione di ventimila tra medici, infermieri e operatori, dal momento che ci sono circa 250 sanitari che non possono svolgere il loro lavoro perché positivi al coronavirus o tra i contatti stretti dei contagiati.
Requisizione di materiali o strutture!
Gli operatori sanitari potranno essere assunti con contratti di sei mesi senza concorso, potranno anche essere medici in formazione all’ultimo anno di specializzazione oppure in pensione. Oltre a ciò, per non essere impreparati di fronte a un eventuale dilagare del virus, è prevista una misura clamorosa: la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto!