Vaccini anti-Covid e cure: cosa è autorizzato e cosa no. Il punto della situazione

Vaccini anti-Covid e cure: cosa è autorizzato e cosa no. Il punto della situazione

Per combattere il Covid-19 la comunità scientifica si è mossa principalmente in due direzioni: prevenire il contagio ma anche cercare una cura. Si va dai vaccini alle cure domiciliari, dagli anticorpi monoclonali ai farmaci sperimentali. Così, come spiega il sito tg24.sky.it, alla fine dello scorso anno sono arrivati i primi vaccini ed è subito partita la campagna vaccinale. In seguito è stata la volta degli anticorpi monoclonali, farmaci diretti specificamente contro il virus.

Tuttavia il problemaa delle cure viene tuttora strumentalizzato da chi ha posizioni no-vax e vuole sminuire il ruolo dei vaccini. In particolare, vengono promosse pseudo-terapie non autorizzate dagli organi competenti, e che anzi risultano essere inutili o addirittura dannose per i pazienti. Per questo motivo le autorità sanitarie europea (Ema) e italiana (Aifa) hanno redatto diversi dossier sia sui vaccini sia sui farmaci curativi contro il Covid-19, dividendoli in “certificati”, “in via di revisione” e “non certificati” o “dannosi”.

I vaccini autorizzati!

L’Aifa, recependo le decisioni europee, ha autorizzato l’impiego di certi vaccini sul territorio nazionale. I vaccini autorizzati in Europa e in Italia sono Comirnaty (Pfizer/Biontech), Spikevax (Moderna), Vaxzevria (AstraZeneca) e COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson&Johnson). L’Ema tiene poi sotto controllo una serie di vaccini che, pur essendo stati autorizzati in altri Paesi del mondo, non sono ancora utilizzabili in Europa. Sono NVX-CoV2373 (Novavax), CVnCoV (CureVac), Sputnik V, Vero Cell Inactivated (Sinovac), Vidprevtyn (Sanofi Pasteur). Il riesame continuerà fino a quando non saranno disponibili prove sufficienti per una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio.

Le cure domiciliari!

Per quanto riguarda le cure delle infezioni da Covid ci sono due linee di terapia: a casa o in ospedale. Le cure domiciliari vergono riservate ai pazienti che non richiedono ossigeno-terapia, che può essere somministrata solo in ospedale previo ricovero. A casa si possono monitorare i parametri vitali e le condizioni cliniche del paziente, misurare la saturazione di ossigeno. I farmaci che possono essere somministrati durante le cure domiciliari sono paracetamolo o antinfiammatori non steroidei (Fans).

Le cure ospedaliere!

Nel caso dell’ospedalizzazione o del ricovero presso centri specializzati possono essere somministrati, oltre all’ossigeno-terapia, anticorpi monoclonali, corticosteroidi grazie al loro potente potere antinfiammatorio ed eparina. Il tutto sotto stretto controllo medico. Gli anticorpi monoclonali vanno somministrati nelle prime fasi della malattia, per via endovenosa, e sono indicati in particolare per i pazienti a rischio di forme gravi, come cardiopatici, diabetici, ipertesi e soggetti fragili in generale.  Attualmente gli anticorpi monoclonali che hanno ricevuto il via libera dall’Aifa sono il mix bamlanivimab e etesevimab (Eli-Lilly), casirivimab e imdevimab (Regeneron/Roche) e sotrovimab di GlaxoSmithKline.

Le nuove sperimentazioni!

L’Aifa nel frattempo ha approvato diverse sperimentazioni per confermare l’efficacia di farmaci off-label, cioè già usati per altre patologie, anche per contrastare Covid-19. Per fornire informazioni aggiornate sui farmaci utilizzati, ha creato un sito con schede aggiornate per rendere espliciti gli indirizzi terapeutici entro cui è possibile prevedere un uso controllato e sicuro dei farmaci.

Farmaci utilizzabili!

Tocilizumab è un farmaco tradizionalmente usato per le artriti. Può essere usato per pazienti ospedalizzati con condizioni cliniche che peggiorano rapidamente. Il Remdesivir è il primo farmaco antivirale ad avere ottenuto l’autorizzazione dall’Ema per il trattamento del Covid. Alla luce dei recenti studi, il Remdesivir può essere utilizzato esclusivamente in casi selezionati poiché i dati non sono concordi.

Farmaci sospesi, non raccomandati, inutili o dannosi!

Nelle prime fasi della pandemia, l’uso di lopinavir/ritonavir o in alternativa di darunavir/cobicistat è stato consentito sulla base dei dati preliminari disponibili. Alla luce di nuove prove scientifiche, l’Aifa ha deciso la sospensione dell’autorizzazione all’utilizzo dei farmaci al di fuori degli studi clinici. L’Aifa non raccomanda l’uso dell’idrossiclorochina (farmaco antireumatico) nei pazienti con Covid né ritiene utile autorizzare nuovi studi clinici nei pazienti ricoverati. Le evidenze che si sono accumulate nell’uso terapeutico dell’idrossiclorochina dimostrano “la completa mancanza di efficacia e, di contro, un aumento dei casi avversi” e quindi dannosi. Vari studi hanno dimostrato invece che alcuni farmaci non servono contro il Covid. È il caso di anti-Hiv, la colchicina e l’ivermectina (un antiparassitario). Negli Stati Uniti questi farmaci hanno intossicato vari pazienti che li hanno utilizzati.

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