Superbonus, cosa ne rimane nel 2024

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Nel mese di novembre 2023, secondo i dati forniti dall’Enea, sono stati portati a detrazione per il Superbonus 96,8 miliardi di euro mentre i lavori già finiti danno diritto a detrazioni per 81,4 miliardi di euro. Ne consegue che ci sono più di 15 miliardi di euro di lavori da portare a compimento entro pochi giorni. Il che, con ogni evidenza, non è possibile. E dunque chi non ha finito ancora i lavori in questo momento non è al corrente di quello che potrà accadere.

Un’ipotesi costosa!

Le ipotesi sono tre. La prima è che la scadenza per usufruire del 110% almeno per i condomìni vengano spostati di qualche mese, una proroga che però ha trovato finora una barriera apparentemente insormontabile nel Mef e che porterebbe ad aumentare il deficit del 2024, aggravando la sostenibilità dei conti pubblici e pregiudicando la Legge di Stabilità 2025.

Un Sal straordinario!

C’è poi una seconda strada, che oltre a essere meno gravosa per l’Erario permetterebbe di bypassare il problema dei conti 2024, è la possibilità di effettuare un Sal (Stato avanzamento lavori) straordinario a valere sul 2023: in effetti si certifica quanto è stato speso entro la fine dell’anno e su quella cifra si ottiene il 110%, mentre il rimanente diventerà detraibile al 70%, una soluzione che comunque rischia di essere alquanto onerosa per i contribuenti.

Bagno di sangue e blocco dei cantieri!

Infine – terza ipotesi – niente proroga e niente Sal straordinario: tutta la quota di lavori che ecceda i Sal già effettuati, possibili al 30 e al 60% dei lavori, diventa detraibile al 70%. Rischia di essere una Battaglia di Maclodio per i contribuenti che vi aderissero e molto probabilmente porterebbe al blocco di buona parte dei cantieri.

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