Salario minimo, Istat: aumento retribuzione oraria a 9 euro coinvolgerebbe 2,9 milioni di lavoratori

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Alla Commissione Lavoro al Senato, Istat e Inps hanno presentato le loro stime sul salario minimo calcolato in base alla soglia di 9 euro lordi all’ora, sarebbero 2,9 milioni di lavoratori che avrebbero un incremento medio annuo di retribuzione di 1.073 euro. Inoltre, hanno stabilito che si verificherebbe un aumento stimato del monte salari complessivo di 3,2 miliardi. Secondo quanto stimato dai due enti i lavoratori dipendenti di aziende private (esclusi gli operai agricoli e i domestici) che attualmente guadagnano sotto i 9 euro l’ora sono tra il 20% e il 22%.

Istat e Inps: il 20% dei lavoratori dipendenti guadagnano sotto i 9 euro l’ora

Secondo quanto stimato dai due enti i lavoratori dipendenti di aziende private (esclusi gli operai agricoli e i domestici) che attualmente guadagnano sotto i 9 euro l’ora sono tra il 20% e il 22%. Inoltre, l’Istat, ha rilevato che i rapporti di lavoro con retribuzione oraria inferiore a 9 euro lordi l’ora si registrano per il 59,5% tra gli apprendisti e 26,2% tra gli operai, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (27,1%), del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (34,3%) e nelle altre attività di servizi (61,6%), tra le donne (23,1%) e tra i giovani sotto i 29 anni (32,6%).

Inoltre, l’ente nazionale di statistica ha stimato anche gli effetti sulle imprese con dipendenti (circa 1,5 milioni) della soglia di salario minimo lordo a 9 euro. L’Istat ha poi sottolineato che «l’adeguamento al salario minimo di 9 euro inciderebbe in media dello 0,9% per il totale dei rapporti e del 12,7% per quelli interessati dall’intervento».

E ancora l’Istat alla Commissione Lavoro del Senato in una audizione sui disegni di legge sul salario minimo ha affermato che «Un salario minimo troppo alto potrebbe scoraggiare la domanda di lavoro o costituire un incentivo al lavoro irregolare» invece, al contrario, un salario minimo troppo basso «potrebbe non garantire condizioni di vita dignitose». L’ente ha poi ricordato che «la definizione di un salario minimo deve essere opportunamente coordinato con altri istituti presenti nel mercato del lavoro, non ultimo il Reddito di cittadinanza».

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