Riforma pensioni: le ultime novità su opzione donna!

Riforma pensioni: tutte le ultime novità su opzione donna ad oggi 6 agosto 2018

Walter Rizzetto, deputato del partito Fratelli d’Italia ha annunciato battaglia in Commissione e alla Camera in merito alla proroga di opzione donna che consente il prepensionamento con 57-58 anni di età e 35 anni di contributi versati.

Pensioni, Opzione Donna: Rizzetto annuncia battaglia in Commissione e alla Camera.

Il deputato di Fratelli d’Italia ha scritto in un post su Facebook la ripresa della battaglia su uno dei temi più discussi nell’ambito della riforma pensioni, ovvero opzione donna. L’obiettivo di Rizzetto è quello di chedere la proroga del regime sperimentale nella prossima legge di bilancio.

Dopo i tanti emendamenti presentati in occasione dell’ultima legislatura, il deputato del partito Fratelli d’Italia Walter Rizzetto si augura che questavolta ci possano essere delle risposte da parte dell’attuare governo.

Sul pensionamento anticipato delle donne, Rizzetto ha confermato quanto già fatto negli ultimi anni, scegliendo di essere anche nella nuova legislatura in prima fila al fianco delle lavoratrici e di chi non ha più un lavoro. La possibilità di andare in pensione con Opzione Donna è anche contenuta all’interno del contratto di governo firmato da Movimento 5 Stelle e Lega Nord, nel capitolo dedicato al superamento della riforma Pensioni Fornero.

Al momento, non si sa con certezza se la proroga opzione donna verrà inserita nella prossima legge di Bilancio. Sembrerebbe che l’esecutivo stia puntando alla sola introduzione di una quota 100 light per il superamento della legge Fornero.

La “Quota 100 light” consiste nell’introdurre a partire per il 2019 un sistema basato sul solo calcolo contributivo e conteggio dei versamenti figurativi per un massimo di due annualità per tutti coloro che hanno 64 anni di età. Tale versione consentirebbe di restare su un costo da 4 miliardi di euro e di andare in pensione anticipatamente a prescindere dal raggiungimento dei 41 anni di contribuzione. Con questa proposta la riforma costerebbe circa 4,7 miliardi di euro. Solo a partire dal 2020, dunque, la quota 100 entrerebbe gradualmente a regime.

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