Riforma pensioni e legge di bilancio 2019, tutte le novità ad oggi 1 settembre 2018!

Riforma pensioni e legge di bilancio 2019, tutte le novità ad oggi 1 settembre 2018!

Il governo nella legge di Bilancio 2019 mira ad avviare le tre principali riforme promesse durante la campagna elettorale e che poi sono state inserite nel contratto di governo. Negli ultimi giorni sono emerse delle divergenze tra la Lega e M5S in merito alla proposta di Legge sul taglio delle pensioni d’oro.

Infatti, il dossier presentato dal presidente del centro studi Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla sulle criticità del taglio alle pensioni d’oro ha provocato la reazione stizzita del vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Infatti, nel dossier emerge che il piano di taglio proposto dal M5S è iniquo e arbitrario.

Luigi Di Maio aveva avvertito che non ha intenzione di fare nessun passo indietro rispetto ai tagli alle pensioni d’oro previsti da un disegno di legge già depositato alla Camera dei Deputati e che si dovrà su questo punto rispettare il contratto di governo. Matteo Salvini, ha rassicurato che il contratto sarà rispettato.

Quota 100, quota 41 e opzione donna verranno introdotte nella Legge di Bilancio 2019?

Il piano per la previdenza del governo prevede la quota 100, quota 41 o 42 e la proroga di Opzione donna. Al momento non sono stati ancora illustrati i dettagli delle misure che dovrebbero trovare spazio nella prossima legge di Bilancio.

La “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100. Per beneficiare della quota 100 saranno richiesti almeno 64 anni di età e 36 anni di contributi.

L’altra misura sul tavolo è quella che permetterebbe di uscire dal mondo del lavoro con il solo requisito contributivo dei 41 o 42 anni e senza obbligo di raggiungimento di alcun requisito anagrafico. Con questa ipotesi, gli uomini rispetto alla Legge Fornero, potrebbero risparmiare un anno e tre mesi rispetto ovvero 43,3 anni richiesti dal 2019 per la pensione anticipata, mentre le donne avrebbero un beneficio molto più limitato quantificabile in appena tre mesi rispetto alle uscite della Legge Fornero (42 anni e 3 mesi dal 2019).

Infine, la proroga di opzione Donna, ovvero il regime sperimentale che permette alle lavoratrici di andare in pensione a 57 anni (58 se lavoratrici autonome) con 35 anni di contributi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore