Reddito di Cittadinanza, qual è il suo futuro?

Reddito di Cittadinanza, pagamenti anticipati per il mese di febbraio 2022

Nelle ultime settimane i più importanti esponenti politici hanno espresso un parere sul futuro del Reddito di Cittadinanza, misura che dovrebbe essere presto oggetto di modifiche. Anche l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) si è espressa al riguardo, dando suggerimenti al Governo italiano su cosa sarebbe più giusto fare.

Come spiega il sito Money.it, assistono con apprensione a questo dibattito coloro che percepiscono il RdC: una platea di circa 2,5 milioni di persone le quali temono che questo confronto possa portare a un taglio del beneficio o – peggio ancora – a una sua cancellazione. Fino a qualche settimana fa solamente due forze politiche si erano espresse contro il Reddito di Cittadinanza chiedendone la cancellazione. Si tratta di Fratelli d’Italia – con Giorgia Meloni che ha descritto la misura come “metadone di Stato” – e di Italia Viva, dove Matteo Renzi ha in programma di organizzare un referendum abrogativo.

A costoro si è aggiunto ultimamente anche Matteo Salvini, che dopo un periodo di incertezza ha deciso di schierarsi apertamente contro il Reddito di Cittadinanza. Ma all’interno della Lega non tutti la pensano allo stesso modo: Giancarlo Giorgetti, attuale Ministro dello Sviluppo Economico, ha dichiarato di non essere così contrario all’idea del Reddito di Cittadinanza, auspicandone però un cambiamento.

Giorgetti: “Da un Reddito di Cittadinanza a un Lavoro di Cittadinanza”!

In particolare, Giorgetti ha spiegato che sarebbe opportuno passare da un Reddito di Cittadinanza a un Lavoro di Cittadinanza, perché “la Costituzione italiana recita che è il lavoro a renderci pienamente cittadini”. In effetti il problema del RdC è stato proprio questo: non essere riuscito a passare da un sostegno economico a una ricollocazione lavorativa per i percettori occupabili, o comunque di esserci riuscito in pochi casi.

OCSE: “Reddito di Cittadinanza, un successo a metà”!

Proprio su questostesso  aspetto si concentra l’ultima analisi dell’OCSE: l’organizzazione ha infatti riconosciuto un successo a metà per il RdC, in quanto questo ha sì “contribuito a ridurre il livello di povertà delle fasce più indigenti della popolazione”, in quanto “nel 2020 i trasferimenti pubblici hanno limitato la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie al 2,6% in termini reali”, ma allo stesso tempo non è riuscito a raggiungere risultati importanti sul terreno della rioccupazione. Per questo motivo, l’OCSE spera che ci possa essere perlomeno un taglio dell’importo del Reddito di Cittadinanza, così da “incoraggiare i beneficiari a cercare lavoro”.

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