Reddito di cittadinanza, il ministro Di Maio annuncia assunzione di 10 mila navigator!

Reddito di cittadinanza, il ministro Di Maio annuncia assunzione di 10 mila navigator!

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ad Avezzano dopo un incontro con i candidati alle elezioni regionali abruzzesi del 10 febbraio ha annunciato che ci saranno assunzioni per i tutor che seguiranno coloro che riceveranno il Reddito di cittadinanza.Assumeremo subito 10 mila navigator, che sono i tutor del reddito di cittadinanza. Li assumeremo subito, faremo dei colloqui, con l’impegno di stabilizzarli con un contratto che riguarda la collaborazione con l’agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro (Anpal)” ha promesso il ministro.

Reddito di cittadinanza, il ministro Di Maio promette assunzione di 10 mila navigator

I 10 mila tutor assunti, ha spiegato il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, saranno divisi tra l’Anpal e centri per l’impiego regionale, che ne assorbiranno rispettivamento 6 mila e 4 mila. “Così in settimana – ha rivelato il professore Pasquale Tridico, il consulente del ministro Di Maio che ha lavorato al reddito di cittadinanza – sul tema della formazione ci sarà la Conferenza unificata Stato regioni, per condividere una proposta che emenderà il decreto in sede di conversione e arrivare a un emendamento di dettaglio che finora non era possibile”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, inoltre, ha promesso al più presto un tavolo al Mise con i sindacati in merito a questo tema.

Appare difficile che già ad aprile, mese di avvio del reddito di cittadinanza, i navigator siano già attivi. C’è chi  ipotizza che a loro effettiva operatività avvenga solamente il prossimo autunno. Il decretone, invece, assegna loro un ruolo decisivo già da maggio, quando passati 30 giorni dall’attribuzione del reddito di cittadinanza, chi percepisce l’aiuto dovrà essere convocato nei centri per l’impiego. È questo il momento nel quale saranno affiancati dal tutor che, dopo aver fatto firmare il patto per il lavoro o il patto per l’inclusione sociale, dovrà pilotarli verso un percorso di reinserimento sociale e lavorativo.

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