Pnrr: la posizione del governo in merito alla rinuncia ai fondi

Pnnr: la posizione del governo in merito alla rinuncia ai fondi

Molto si sta discutendo del rischio di perdere almeno metà dei soldi del PNRR a causa di ritardi e burocrazia. Ci sarà un mese in più per ottenere la terza tranche da 19 miliardi, per dare la possibilità all’Italia di apportare modifiche, e ultima il lavoro. Scopriamo la posizione del governo in merito alla possibilità di rinunciare ai fondi del Pnrr.

La posizione del Governo!

Assicurano autorevoli fonti di governo all’Adnkronos che l’ipotesi di rinunciare a parte dei fondi a debito del Pnrr, nel caso in cui non fosse possibile modificarne la destinazione, non è sul tavolo: “Le risorse verranno solo rimodulate, ma al momento non c’è alcuna intenzione di rinunciare a parte dei fondi” messi a disposizione dell’Italia dall’Europa con il Next Generation Eu. Quello che si sta facendo è rimodulare i fondi di spesa. Tutti fanno finta di non sapere, ma in realtà tutti sono ben consapevoli che ci sono progetti non realizzabili al 2026”.

Quei progetti, per i quali l’Italia si è vista costretta a chiedere a Bruxelles un mese in più, “verranno messi a terra con il RepoweEu, così da dilatare i tempi di qualche anno, oppure dirottati sul Fondo di sviluppo e coesione, che non ha scadenza”. Le risorse così ‘liberate’, ovvero de-finanziate dal pacchetto Pnrr, “verranno riprogrammate su progetti fattibili”, oggetto della interlocuzione in corso con l’Europa. C’è da parte dell’esecutivo “la volontà di utilizzare tutto lo spazio di spesa” a disposizione, ovvero tutti i 209 miliardi destinati all’Italia, fino all’ultimo centesimo.

La flessibilità richiesta dalla Meloni rispetto agli obiettivi del Pnrr!

La flessibilità che chiede Meloni rispetto agli obiettivi del Pnrr è già prevista dalla Commissione Ue. Si tratta di negoziarla garantendo le riforme, la correttezza dei progetti e delle procedure per attuarli, rimarca la premier: “Su alcune cose bisogna verificare la fattibilità, però è oggetto di un’interlocuzione con la Commissione sulla base di quello che noi riteniamo sia necessario per spendere queste risorse al meglio”.

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