Pensioni d’oro: le ultime notizie ad oggi 22 agosto 2018!

Pensioni d'oro: le ultime notizie ad oggi 22 agosto 2018!

Sul taglio delle pensioni d’oro, dopo la notizia di un correttivo del disegno di legge presentato alla Camera dai capogruppo della Lega e M5S, Riccardo Molinari e Francesco D’Uva, sono iniziati a circolare i possibili scenari e le ipotesi di intervento.

Taglio delle pensioni d’oro: formulate le prime ipotesi di intervento.

Al centro della discussione, in queste ultime settimane, la proposta sul taglio delle pensioni d’oro che prevede una sforbiciata agli assegni superiori a 4mila euro nette al mese che punta al rialzo degli assegni delle pensioni minime a 780 euro al mese.

Al momento, da parte dell’esecutivo gialloverde non è stata ancora presa una decisione definitiva a riguardo, ed sono iniziate a circolare le diverse possibili ipotesi d’intervento. Una prima ipotesi formulata è quella proposta dal Movimento 5 Stelle, che riguarda nell’applicare al ricalcolo degli assegni una correzione di tipo attuariale.

Poi c’è l’ipotesi suggerita dalla Lega, in merito al contributo di solidarietà che avrebbe il vantaggio di risultare maggiormente in linea con il dettato costituzionale e lo svantaggio di partire dai redditi più bassi. Infine l’altra ipotesi, che riguarda l’applicazione del ricalcolo contributivo dell’assegno. Quest’ultima opzione però risulterebbe difficilmente perseguibile anche secondo la stessa Inps, in quanto vi è la difficoltà nella ricostruzione di molte carriere lavorative.

La soluzione in merito al meccanismo di taglio sugli assegni d’orò arriverà sicuramente a settembre, quando riprenderanno i lavori parlamentari. Secondo fonti vicine alla Lega hanno già stabilito che la proposta di Legge presentata alla Camera andrà rivista e corretta, pertanto difficilmente passerà la via del ricalcolo puro.

Nei scorsi giorni, l’intervento dell’ex Ministro del Lavoro Roberto Maroni, che ha puntato il dito contro la forte penalizzazione a cui rischiano di andare incontro i lavoratori precoci, quelli delle fabbriche del nord qualora fosse approvata l’ipotesi di taglio depositata alla Camera. Dunque, la Lega è pronta a trovare un correttivo.

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