Lavoro: Inail aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo 2017 di infortuni mortali

Lavoro: Inail aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo 2017 di infortuni mortali

Infortuni mortali sul lavoro, il rapporto Inail primo semestre 2018. E’ stata presentata dell’Inail la relazione annuale sugli infortuni mortali sul lavoro. Da quanto riportato dall’Inail, nei primi cinque mesi del 2018, secondo gli ‘open data’ dell’Istituto, sono arrivate 389 denunce di infortunio mortale con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Lavoro: Inail aumento del 3,7% rispetto al 2017 di infortuni mortali.

Come si legge nella Relazione annuale dell’Inail, nel 2017 sono state accertate al momento 617 morti sul lavoro (il 58% fuori dall’azienda) a fronte delle 1.112 denunce arrivate. Se anche i 34 casi ancora in istruttoria risultassero tutti riconosciuti sul lavoro si arriverebbe a 651 morti con un calo del 2,8% (rispetto ai 670 del 2016) al minimo storico dal 1951.

Su 617 incidenti mortali accertati 450 sono avvenuti in occasione di lavoro e 167 in itinere, ma tra quelli riconosciuti in occasione di lavoro e quindi durante le ore di lavoro e non nel tragitto per arrivare o tornare dall’ufficio o dalla fabbrica, 193 sono stati con mezzo di trasporto e 257 senza mezzo di trasporto.

Per i morti in occasione di lavoro ma senza mezzo di trasporto si è registrato un calo del 16,5% sul 2016 e del 27,8% sul 2015. Questi dati come ha spiegato il presidente dell’Inail, Massimo De Felice sono importanti per intervenire sulle fonti di rischio esterno è diverso da farlo su quelle di rischio interno.

Ed ha aggiunto, De Felice, il meccanismo di sicurezza non sono un costo e non devono essere considerati dai lavoratori evitabili sulla base dell’esperienza. Per l’industria e i servizi gli infortuni mortali sono stati 532 (152 dei quali in itinere) mentre nell’agricoltura sono stati 74 (8 in itinere) e 11 per conto dello Stato (7 in itinere).

La grande maggioranza dei morti accertati sul lavoro 514 erano cittadini italiani mentre 33 provenivano da altri paesi dell’Unione e 70 erano extracomunitari. Quasi la metà degli infortuni mortali accertati,  il 46,5% ha riguardato persone con più di 50 anni. Tra questi, invece, 55 morti hanno riguardato persone con più di 65 anni.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore