Istat, in calo del 5,5% la produzione industriale a dicembre!

Istat, in calo del 5,5% la produzione industriale a dicembre!

Uno dei dati che emerso dall’Istat è che la produzione industriale su base annua ha registrato una diminuzione del 5,5%. I settori più colpiti sono stati quello delle auto che hanno registrato un calo del 16,6% e i beni di consumo del 7,2%. Si tratta di una diminuzione tendenziale più accentuata dal dicembre del 2012. In generale, la produzione industriale italiana nella media annua del 2018 è cresciuta solo dello 0,8%: è il dato più basso dal 2014 (nel 2017 era +3,6%). Inoltre, l’Istat ha rilevato nella sua nota come “a gennaio l’indicatore anticipatore dell’economia italiana, ‘spia’ di quel che accadrà, ha registrato una marcata flessione, prospettando serie difficoltà di tenuta dei livelli di attività economica“.

Istat, in calo la produzione industriale a dicembre!

Come rivelato dall’Istat, la produzione industriale a dicembre 2018 ha registrato un calo dello 0,8% rispetto a novembre. Dove ha spiegato che si tratta della quarta contrazione consecutiva. Su base annua l’indice corretto per gli effetti di calendario risulta in ribasso del 5,5%.

Dunque, come spiegato dall’Istituto nazionale di statistica, a dicembre è diminuita nuovamente la produzione industriale italiana, con una variazione ampiamente negativa sia su base congiunturale sia in termini annui, e che la flessione è diffusa a livello settoriale. Infatti, come abbiamo detto in precedenza, le variazioni negative hanno interessato principalmente settore automobilistico e quello dei beni di consumo. Per quanto riguarda invece, i beni intermedi il calo è stato del 6,4%; diminuzioni più contenute si sono registrate per l’energia (-4,4%) e per i beni strumentali (-3,5%).

I cali più rilevanti, come registrato dall’Istat sono quelli dell’industria del legno, della carta e stampa (-13,0%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,1%) e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (-7,9%). Come si legge nella nota diffusa dall’Istat: “Dopo il punto di massimo di dicembre 2017, in tutti i trimestri del 2018 la produzione ha registrato flessioni congiunturali, con un calo più marcato nell’ultimo trimestre”, in ribasso dell’1,1% (il più accentuato dal terzo trimestre del 2014), fa notare l’Istituto di statistica. I livelli produttivi in moderata crescita (+0,8%) sono resi possibili solo “dall’effetto di trascinamento dovuto al positivo andamento dell’anno precedente”.

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