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Decreti ingiuntivi: il giudice non servirà più, saranno emessi dall’avvocato del creditore

All'esame della commissione giustizia del Senato la proposta di legge che prevede che sia l'avvocato del creditore ad emanare direttamente il provvedimento.

Autore: Mirzia Palmieri
29 Novembre 2018
- Categoria: Diritto Civile, News
Decreti ingiuntivi: il giudice non servirà più, saranno emessi dall’avvocato del creditore
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Il disegno di legge presentato dal senatore della Lega e presidente della Commissione di Giustizia di Palazzo Madama, Andrea Ostellari, prevede che venga saltato un passaggio in merito all’emanazione del decreto ingiuntivo. Secondo il senatore Ostellari i vantaggi sarebbero soprattutto di carattere economico e di risparmio di tempo.

Infatti, attualmente i tempi previsti per l’emanazione di un decreto ingiuntivo sono di almeno tre mesi di tempo (e per chi si trova ad essere creditore, per esempio, per un lavoro svolto e mai pagato è un tempo piuttosto lungo), con l’eventuale introduzione di questa riforma, i tempi verrebbero notevolmente abbattuti sino a ridursi a 10/15 giorni.

Quali sarebbero i tempi e le spese?

Attualmente la procedura per richiedere l’emanazione di un decreto ingiuntivo prevede un doppio passaggio: l’avvocato prepara l’atto e lo presenta al giudice; quest’ultimo, verificati i presupposti, ne dichiara poi la sussistenza. Di fatto, secondo la proposta del presidente della Commissione di Giustizia verrebbe saltato questo secondo passaggio; l’avvocato del creditore, pertanto, con una giusta procura, avrebbe la possibilità di emanare direttamente il decreto ingiuntivo con un notevole risparmio economico e di tempo.

Ma la proposta è complessa perché vanno considerati diversi aspetti come quello del sovraccarico di lavoro degli uffici giudiziari. Secondo i dati presentati, i procedimenti monitori presentati dinnanzi ai Tribunali sarebbero oltre 490mila, a cui vanno aggiunti anche circa 430mila procedimenti monitori presentati ai giudici di pace. Le opposizioni agli stessi risultano essere circa 20mila. Quindi, si tratta di un sovraccarico di lavoro per gli uffici giudiziari; di conseguenza i tempi per l’emissione di un decreto ingiuntivo sono particolarmente lunghi.

Per quanto concerne i costi, invece, viene tolto al creditore l’onere di pagare il cosiddetto contributo unificato, ossia le imposte di bollo o di registro. «Il sistema attuale – ha spiegato Ostellari – è un po’ una cartina al tornasole di come funzionano molte cose in Italia. La mia idea nasce quindi dal presupposto di rimettere al centro il più debole, dunque chi ha effettuato la prestazione e poi non è stato pagato».

«C’è un altro fattore di risparmio dei tempi – ha aggiunto il senatore – Il debitore oggi quando fa opposizione lo fa con atto di citazione, con questa legge lo farebbe con atto di ricorso e questo instaura un procedimento molto più veloce». Un’altra novità prevista dalla proposta è quella di poter effettuare l’attività di ricerca sui beni del debitore contestualmente al decreto di ingiunzione. Anche in questo caso sarebbe l’avvocato a svolgerla e non più l’ufficiale giudiziario.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright DIRITTO.NEWS

Mirzia Palmieri

Mirzia Palmieri

Blogger appassionata di web, fotografia cinema e cucina. Si interessa di eventi e cultura.
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