Cgia: micro imprese versano il 53% del totale delle imposte versate dal sistema economico

Cgia: micro imprese versano il 53% del totale delle imposte versate dal sistema economico

Microimprese, versano il 53% delle tasse. Più della metà delle imposte totali raccolte dal Fisco sono versate dai lavoratori autonomi e dalle micro imprese. Come evidenziato da un’analisi dell’Ufficio studi dell’associazione degli artigiani e delle piccole imprese (CGIA) che ha mostrato, come nel 2017 i lavoratori autonomi e le piccolissime imprese (sottoposte agli studi di settore), hanno versato al fisco 43,9 miliardi di euro, una somma pari al 53 % del totale delle principali imposte versate dal sistema economico. Invece tutte le altre, le medie e grandi imprese, hanno invece corrisposto soltanto il 39,6 miliardi  ovvero il 47% del totale.

Micro imprese versano il 53% del totale delle imposte.

La Cgia di Mestre, ha evidenziato dei risultati sorprendenti anche nel campo economico ed occupazionale: le aziende con meno di 20 addetti danno lavoro alla maggioranza degli italiani, vale a dire al 56,4 per cento degli occupati e producono il 40 per cento del valore aggiunto nazionale annuo, si tratta di un record fra le principali economie UE.

A favorire questo dato, come sottolineato dalla Cgia, è il declino delle grandi imprese nazionali. L’Italia, se fino agli inizi degli anni ’80, era tra i leader mondiali nella chimica, nella plastica, nella gomma, nella siderurgia, nell’alluminio, nell’informatica e nella farmaceutica oggi abbiamo perso leadership in quasi tutti questi settori per via di una selezione naturale compiuta dal mercato.

Come spiegato dal coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo, soprattutto a causa dell’incapacità dei grandi player, prevalentemente di natura pubblica, di reggere la sfida lanciata dalla globalizzazione.

A seguito di queste specificità, la CGIA richiede maggiore attenzione al mondo delle imprese a iniziare dal debito commerciale della Pubblica amministrazione che nei confronti dei fornitori sfiora i 60 miliardi di euro.

Come sottolineato dal segretario Renato Mason,  la Pa italina non solo paga con un ritardo inaudito che ci è costato un deferimento alla Corte di Giustizia europea, ma quando lo fa non versa più l’Iva al proprio fornitore una circostanza che toglie alle imprese liquidità per fronteggiare le spese correnti.

Inoltre, alla politica, la CGIA chiede di abbassare quanto prima la tassazione sulle famiglie e sulle piccole e micro imprese in modo da rilanciare i consumi interni e l’occupazione e di rilanciare gli investimenti, soprattutto quelli pubblici, che sono una componente del Pil poco rilevante in termini assoluti, ma fondamentale per la creazione di ricchezza.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore