Vaccini anti Covid: chi può vaccinarsi e chi non può ricevere il vaccino

Vaccini anti-Covid: chi può vaccinarsi e chi non può ricevere il vaccino

Da alcune settimane è cominciata la campagna di vaccinazione anti Covid. Il ministro della salute Speranza ha delineato il 2 dicembre 2020 le linee guida del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato da Ministero della Salute, Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa.

Tra i vari punti stabiliti c’è l’identificazione delle categorie da vaccinare con priorità nella fase iniziale a limitata disponibilità dei vaccini. Nella prima fase, infatti, la vaccinazione sarà riservata ai professionisti sanitari, al personale sanitario e sociosanitario di ospedali e servizi territoriali nonché agli ospiti e al personale dei presidi residenziali per anziani. Tali categorie saranno contattate con chiamata attiva.

Le categorie individuate che riceveranno il vaccino con priorità sono: personale sanitario e sociosanitario, ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani, persone che hanno dagli 80 anni in su, persone che hanno dai 60 ai 79 anni, persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità.

Categorie che avranno la priorità nella fase iniziale delle vaccinazioni anticovid

Coloro che per primi stanno ricevendo il vaccino sono gli operatori sanitari e sociosanitari, sia pubblici che privati accreditati, che hanno un rischio più elevato di essere esposti all’infezione da COVID-19 e di trasmetterla a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Tra le persone a cui verrà somministrato il vaccino con priorità ci sono i residenti e personale dei presidi residenziali per anziani. I residenti di tali strutture sono ad alto rischio di malattia grave, a causa dell’età avanzata.

Tra le categorie che verranno vaccine con priorità ci sono le persone di età avanzata. Un programma vaccinale basato sull’età è generalmente più facile da attuare e consente di ottenere una maggiore copertura vaccinale. Pertanto, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione rappresenta una priorità per la vaccinazione.

I vaccini attualmente in commercio non sono indicati per i bambini di età inferiore ai 16 e i 18 anni

Comirnaty (Pfizer/Bionthec) e Moderna, i vaccini al momento approvati da EMA (European Medicines Agency), non sono attualmente raccomandati per i bambini di età inferiore, rispettivamente, a 16 e 18 anni. L’Agenzia europea, così come le altre agenzie internazionali, attendono ulteriori studi per poter autorizzare la vaccinazione sulla popolazione pediatrica.

Le persone immunodepresse potranno essere vaccinate

Sono disponibili dati limitati per quanto attiene alle persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti. Sebbene tali soggetti possano non rispondere altrettanto bene al vaccino, non sussistono particolari problemi di sicurezza. Secondo il Piano strategico le persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti dovranno essere vaccinate nelle prime fasi, in quanto maggiormente suscettibili di ammalarsi di COVID-19. La campagna di vaccinazione proseguirà a fasi che dipenderanno dalla quantità di vaccini disponibili, dalle indicazioni delle autorizzazioni EMA (European Medicines Agency) per ogni nuovo vaccino e, in ogni caso, riguarderanno nell’ordine le classi di popolazione indicate nel Piano Strategico Vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19.

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