Tasse, la nuova aliquota minima globale

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II ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco ha dichiarato: “Accolgo con favore la proposta avanzata dal Tesoro degli Stati Uniti per introdurre un’aliquota fiscale minima globale di almeno il 15%. Questo è un altro passo importante verso un accordo sulla nuova architettura fiscale internazionale“. L’aliquota del 15% avrebbe anche il favore del Giappone: in effetti i dettagli non saranno chiusi prima delle fine del 2021.

Cos’è la minimum tax globale

Come spiega il sito agrigentonotizie.it, per l’incontro del G20 di Venezia a luglio dovranno essere pronti i dettagli dei pilastri della rivoluzione fiscale: “tassazione dei gruppi digitali e imposizione minima”. La minimum tax globale sulle aziende al 15% rappresenterebbe per il dipartimento statunitense guidato da Janet Yellen, la soglia minima “e il dibattito internazionale deve proseguire dandosi obiettivi ambiziosi per rivederla al rialzo”. Si tratta dell’applicazione di un nuovo regime internazionale di tassazione dei profitti ad hoc per circa cento colossi rilievo globale: da Amazon a Microsoft fino a Google e Facebook.

Il piano statunitense prevede l’introduzione di una tassa che colpisca i profitti realizzati anche al di fuori dei confini nazionali. Si dovrebbe prendere in considerazione la redditività effettiva di un’azienda. L’aliquota dovrebbe salire dal 12,5% proposto inizialmente dall’Ocse al 15%, combinando la tassazione “locale” a quella della “madrepatria”. Gli Stati Uniti spingono per un accordo nel quadro dell’agenda fiscale del presidente Usa, Joe Biden, che prevede l’aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società dal 21% al 28% e l’aumento delle tasse sui profitti esteri delle società statunitensi.

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