Tasse: buco da 9,6 miliardi nella rottamazione delle cartelle

Fisco, rottamazione bis, entro 31 luglio prima rata

Secondo la Corte dei Conti la definizione agevolata dei ruoli voluta dal precedente esecutivo ha avuto essenzialmente finalità dilatorie. Manca all’appello quasi metà dei 17,8 miliardi di introiti attesi. Intanto i commercialisti certificano che l’evasione è un fenomeno trasversale per quasi metà riconducibile a chi una partita Iva non ce l’ha.

Il condono va verso l’allargamento ai contenziosi pendenti.

Nel fisco i numeri non tornano e, certifica la Fondazione nazionale commercialisti, l’evasione dilaga anche tra la categorie più insospettabili. Intanto il ministro Matteo Salvini rilancia l’idea del condono delle cartelle fino a 100mila euro con l’allargamento anche alle liti fiscali.

E il collega Luigi Di Maio allunga i tempi della fattura elettronica per i benzinai posticipando al gennaio 2019 l’entrata in vigore di un provvedimento che rende più trasparenti le transazioni. Nel frattempo la Corte dei Conti rende noto che l’operazione di “rottamazione” lanciata dal governo Renzi è stata più che altro un’occasione per rinviare i pagamenti alle calende greche.

Nei fatti, su 17,8 miliardi di introiti attesi ne mancano ancora all’appello ben 9,6. Il risultato è un caos in cui alla fine dovrà mettere ordine il Tesoro e con cui dovranno fare i conti commercialisti, Caf e i contribuenti in vista di scadenze rilevanti come il pagamento delle rate della definizione agevolata.

Numeri alla mano, è un luogo comune quello secondo il quale dipendenti e pensionati paghino per intero le tasse e che l’evasione sia da ricondursi per intero alle partite Iva, spiega la Fondazione dei commercialisti in una nota.

Si tratta in realtà di un fenomeno trasversale che per quasi la metà del suo ammontare è riconducibile a chi una partita Iva non ce l’ha.

Sulla base dell’analisi della Relazione annuale sull’evasione fiscale e contributiva, la Fondazione dei commercialisti ha evidenziato come poco meno della metà (il 46,8%) dei 107,7 miliardi di evasione sia riconducibile a quella generalità di contribuenti di cui oltre l’85% sono lavoratori dipendenti e pensionati.

Nel dettaglio, per la Fondazione l’evasione, partite Iva escluse, sarebbe concentrata per 15 miliardi (il 13,9% del totale) su lavoro dipendente irregolare per Irpef e contributi e per altri 34 miliardi (il 31,8%) sulla generalità dei contribuenti per locazioni, canone Rai, Imu e Iva su consumi finali.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore