Taglio pensioni d’oro: la proposta di legge M5S-Lega!

Taglio pensioni d'oro: la proposta di legge M5S-Lega!

La proposta di legge sul taglio delle pensioni d’oro presentata alla Camera da Lega-M5S prevede una sforbiciata alle pensioni superiori agli 80mila euro lordi annui, ovvero superiori a 4mila euro nette al mese con l’obiettivo di alzare gli assegni delle pensioni minime a 780 euro al mese.

Taglio delle pensioni d’oro: il ricalcolo degli assegni e soggetti interessati.

Per il ricalcolo degli assegni delle pensioni è previsto un meccanismo in base al quale cambia a seconda dell’anno di maturazione: la data è quella di gennaio 1996. Per coloro che sono andati in pensione prima di questa data, si moltiplica la quiescenza maturata con il metodo retributivo per il rapporto fra il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età dell’assicurato al momento del ritiro con quello che corrisponde all’età prevista di pensionamento di vecchiaia, utilizzando i vecchi coefficienti di trasformazione previsti dalla legge 335/1995, ovvero la Riforma Dini e in vigore fino al 2009.

Invece, per coloro che sono usciti dal mondo del lavoro successivamente alla data del gennaio 1996, la correzione attuariale si baserà su una tavola ricostruita delle età di pensionamento di vecchiaia scomputate degli adeguamenti alla speranza di vita.

Secondo una stima effettuata da Tabula, i pensionati sopra i 4mila euro netti al mese e i 6mila lordi, sono circa 100mila. In ogni caso, il taglio riguarderà le pensioni superiori a 80mila euro lordi annui, che non corrispondono a un adeguato livello di contributi versati, calcolato attraverso il sistema attuariale.

Saranno escluse le pensioni di invalidità, reversibilità trattamenti alle vittime del dovere o di azioni terroristiche. Inoltre, non potranno essere ricalcolate pensioni sotto gli 80mila euro all’anno, e se il pensionato ha meno di 57 anni non si utilizzano coefficienti di trasformazione inferiori.

E’ opportuno sottolineare, che il taglio delle pensioni d’oro è una proposta di legge, che dovrà percorrere l’iter di approvazione parlamentare, e dunque, non si tratta di una misura destinata ad entrare nella Riforma delle Pensioni.

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