Superbonus 110%, la Corte dei conti lo boccia

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Si è venuta a creare un’impasse con il superbonus 110% e con l’istituto della cessione del credito. Secondo un recente report dell’ENEA, i fondi per il superbonus sono ormai terminati da tempo e gli istituti hanno smesso di accettare tali crediti, perché hanno già raggiunto la loro capienza fiscale. Ora molte aziende rischiano il fallimento. Le stesse, certi casi, hanno anticipato i costi dei lavori a loro commissionati; inoltre, pur avendo in pancia migliaia di euro di crediti fiscali, questi non possono essere liquidati.

La soluzione potrebbe essere la proroga e il rifinanziamento della misura, ma – come spiega il sito Investireoggi.it – il Governo sembrerebbe aver già bocciato questa modalità. Mario Draghi è da sempre stato contrario a questa misura, ritenuta inefficace. La bocciatura, adesso, arriva anche dalla Corte dei conti che ha recentemente dichiarato che “il Superbonus non è sostenibile e il sistema delle agevolazioni fiscali deve essere rivisto”.

Distorsione del prelievo!

“Da tempo, scrive la Corte, è stato evidenziato come le spese fiscali costituiscano un elemento di distorsione del prelievo; configurando in molti casi dei benefici non giustificati per gruppi specifici di soggetti, con effetti distributivi non sempre auspicabili. Allo stesso tempo, hanno comportato una perdita di gettito rilevante, che si quantifica in alcuni punti di Pil”. La Corte chiede una maggiore sostenibilità delle misure, che, proprio nelle fasi più difficili come quella che attraversiamo, deve poter concentrare gli interventi sulle fasce più in difficoltà. L’intero sistema, conclude la Corte dei conti, dovrebbe essere oggetto di una revisione generale.

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