Stagionali, scatta contro l’Italia la procedura UE d’infrazione!

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La Commissione UE ha dato il via a una procedura d’infrazione contro l’Italia a causa delle normative sui lavoratori stagionali. Secondo Bruxelles il nostro Paese, insieme ad altri nove, non ha pienamente recepito la direttiva comunitaria in materia, che è mirata ad assicurare condizioni di vita e di lavoro dignitose, pari diritti e una tutela sufficiente dallo sfruttamento. Per il nostro Paese ci sono ora due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni dell’esecutivo europeo. 

La direttiva, garanzia contro la migrazione irregolare!

“Garantire il pieno rispetto della direttiva – sottolinea la Commissione – è un presupposto importante per attrarre nell’UE la manodopera necessaria per il lavoro stagionale ed eventualmente anche per contribuire a ridurre la migrazione irregolare”. In effetti, come spiega il sito tgcom24.mediaset.it l’Italia è ritornata nel mirino di Bruxelles anche per le condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico e per l’abuso dei contratti a tempo determinato.

Un parere motivato!

Infatti la Commissione UE ha inviato a Roma un parere motivato, secondo passo della procedura avviato a luglio 2019, evidenziando che “la normativa italiana non previene né sanziona in misura sufficiente l’utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato per diverse categorie di lavoratori del settore pubblico”. E ancora, un’altra procedura è stata avviata verso l’Italia per non aver applicato correttamente le norme della direttiva UE destinata a eliminare ritardi eccessivi nei pagamenti di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione. L’obiettivo è in particolare sulle disposizioni che consentono alla Regione Calabria di effettuare pagamenti nel settore sanitario oltre i limiti di tempo fissati dalla direttiva. 

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